Salute

Ananas per dimagrire, spinaci per ferro? Falso: tutte le fake news sul cibo

ROMA – Ananas per dimagrire, spinaci per ferro? Falso: tutte le fake news sul cibo.

(di Manuela Lantermino)

Lotta ai falsi miti sul cibo: l’Istituto Superiore di Sanità ha avviato una campagna di informazione per chiarire alcune questioni aperte dal diffondersi di fake news, alcune anche storiche e risapute, in merito al cibo. Nel mirino, per esempio, sono finiti alcuni falsi miti che si tramandano da anni, come l’ananas che farebbe dimagrire o gli spinaci adatti a chi ha bisogno di ferro. Si tratta di false credenze che il web aiuta a diffondere e amplificare.

La regina delle bufale sull’alimentazione è che lo zucchero di canna sia meno nocivo di quello bianco:

“Entrambi contengono esattamente la stessa molecola, il saccarosio, per cui sono equivalenti”.

Che la pasta faccia ingrassare e l’ananas dimagrire è una falsa verità che si tramanda da generazioni. Ma, al contrario,

non esistono alimenti buoni né cattivi: tutti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell’ambito di una dieta sana e varia”.

La pasta dunque non va demonizzata, purché si presti attenzione alla quantità e al condimento utilizzato.

Quanto agli spinaci tanto amati da Braccio di Ferro, la letteratura scientifica ci dice che il ferro che contengono ci è molto poco utile, perché, diversamente da quello presente nella carne, è poco assimilabile dal nostro organismo.

Altro falso mito, quello secondo cui latte e latticini aiutino lo stomaco a difendersi dalla gastrite “foderandolo”: al contrario i grassi così assunti ne ridurrebbero l’efficacia prolungando la durata della digestione.

Ancora, secondo quanto scrive l’ISS non è vero che vi è una maggiore sicurezza per la salute acquistando prodotti dal contadino rispetto agli altri, in virtù del fatto che i prodotti della grande distribuzione sono soggetti a diversi controlli lungo tutta la filiera alimentare.

Ma le fake news riguardano anche teorie più generali sulla salute. È falso, ad esempio, che non ci si debba preoccupare dell’obesità infantile perché “passa con lo sviluppo”. “Un bambino obeso – scrive l’Iss – ha un altissimo rischio di diventare un adulto obeso: tale rischio aumenta con l’età ed è proporzionale all’entità dell’eccesso di peso”.

Claudia Montanari

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