Anoressia e bulimia, diagnosi precoce facilita guarigione
7 Ottobre 2015 - di Mari
ROMA – Anoressia e bulimia: se ne parla sempre meno ma questi disturbi alimentari colpiscono sempre di più. E anche bambine e bambini di 8-9 anni. Una brutta notizia, che però ha un risvolto positivo: infatti prima si manifesta la malattia più è alta la possibilità di guarigione, che è anche completa in un caso su due.
A rivelarlo è uno studio dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, che precisa che le forme più gravi di questi disturbi colpiscono circa lo 0,9% (per l‘anoressia) e l’1,5% (per la bulimia) di giovani e giovanissimi. E tra le malattie psichiatriche sono le sindromi che fanno registrare il più alto tasso di mortalità.
Secondo i ricercatori, il motivo della maggiore diffusione, può essere attribuito sia all’abbassamento dell’età puberale sia alla massiccia esposizione a modelli così detti ‘adultizzanti’, immagini e modelli che contribuiscono a sostenere un’immagine di magrezza eccessiva sostanzialmente irraggiungibile. Quando questi stimoli si intrecciano con una personalità già insicura o arrivano in una particolare fase evolutiva possono incidere sull’insorgenza del disturbo.
A rischio, infatti, sono soprattutto quelle persone che hanno una personalità tendente al perfezionismo, una attitudine al controllo ossessivo o fattori familiari, ma anche una predisposizione genetica.
Nel caso dell’anoressia nervosa il rischio di morte è 5-10 volte maggiore di quello di persone sane della stessa età e sesso. Negli ultimi anni si è registrato anche un aumento dei casi di bulimia e di disturbo da alimentazione incontrollata. Quest’ultimo, chiamato anche binge eating, interessa circa 3,5% di ragazzi e ragazze. Nel 40-50% dei casi, quando il trattamento si basa sulle indicazioni delle linee guida internazionali ed è condotto da una équipe multidisciplinare integrata, la guarigione è completa. Questa percentuale aumenta nei casi a esordio precoce.