Ansia nemica della salute: può provocare Alzheimer
19 Gennaio 2016 - di Mari
STOCCOLMA – L’ansia fa davvero male alla salute: può portare persino al morbo di Alzheimer. L’allarme arriva da uno studio svedese, che ha scoperto che il disturbo condiziona alcune funzioni come la memoria, la capacità critica e il linguaggio. Ma in alcuni casi può anche indurre patologie gravi e irreversibili come l’Alzheimer.
Riducendo l’efficienza del sistema immunitario, infatti, sottolinea Fabio Di Todaro su La Stampa, l’ansia ci espone ad un rischio più elevato di sviluppare infezioni e di ammalarci di demenza senile.
I ricercatori svedesi hanno seguito l’evolversi dello stato psicologico di 541 coppie di gemelli, arruolati nel 1984 e osservati per ventotto anni.
I volontari sono stati studiati attraverso test psicologici condotti ogni tre anni, e sono stati poi stati sottoposti a un’indagine di screening per valutare la comparsa di una forma di demenza senile nel corso del periodo di osservazione.
A quel punto è emerso che coloro che avevano segnalato in maniera autonoma di soffrire di disturbi d’ansia erano più esposti al rischio di sviluppare una demenza.
Sottolinea Di Todaro sulla Stampa:
“Se finora s’era lavorato soprattutto sul presunto legame tra la depressione e la demenza, la nuova ricerca fa luce sui rapporti tra una condizione cronica (l’ansia) e la privazione di alcune capacità fino a quel momento considerate scontate. I ricercatori scandinavi non si sono limitati a prendere atto di quanto osservato, ma hanno anche formulato un’ipotesi in grado di spiegare la possibile correlazione.
A condizionare la salute cerebrale sarebbe l’aumento del cortisolo, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali da tempo conosciuto come «ormone dello stress». In condizioni di massima tensione, infatti, la sua secrezione aumenta ed è responsabile di un aumento dei livelli di zuccheri nel sangue. Con più cortisolo in circolo s’è già visto che a rischio è anche la salute cardiovascolare, oltre a risultare aumentato il rischio di ammalarsi di depressione”.