Antibiotici, 5 cose da sapere sul loro uso
Più o meno tutti nella vita hanno fatto almeno una volta uso degli antibiotici. Il loro utilizzo troppo spesso è diventato arbitrario da parte del paziente, che senza confrontarsi con il medico li assume di sua iniziativa. Ma usare un antibiotico che si ha a casa, senza prima aver sentito un parere medico, è sbagliato perché vanno assunti quando necessari e non come fossero un antidolorifico. L’Istituto Superiore di Sanità, attraverso i suoi canali social, evidenzia cinque cose da sapere prima di buttare giù una pasticca.
L’uso inappropriato degli antibiotici può selezionare batteri multi-resistenti che possono causare infezioni gravi ad alto tasso di mortalità. E’ quindi fondamentale adottare comportamenti che consentano di preservare il più possibile l’efficacia degli antibiotici. Annualmente si verificano in Europa 670 mila infezioni da microrganismi antibioticoresistenti: queste sono responsabili di 33.000 decessi, dei quali più di 10 mila in Italia.
In Italia nel 2021 le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli 8 patogeni sotto sorveglianza si mantengono elevate, anche se in qualche caso sono in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Lo rilevano i dati delle due sorveglianze dell’Iss resi noti oggi in vista della Giornata europea di sensibilizzazione del 18 novembre.
L’Iss coordina in ambito umano il sistema di sorveglianza AR-ISS che si basa su una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia clinica presenti su tutto il territorio nazionale che inviano i dati di sensibilità agli antibiotici ottenuti nella normale routine di laboratorio per patogeni isolati da infezioni invasive (sangue o liquor).
I patogeni sotto sorveglianza sono 8: Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis e Enterococcus faecium tra i batteri Gram-positivi, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter spp. Ad AR-ISS, si è affiancata nel 2013 la sorveglianza delle batteriemie da Enterobatteri resistenti ai carbapenemi (CRE) che raccoglie e analizza le segnalazioni dei casi di batteriemie da K. pneumoniae ed E. coli resistenti ai carbapenemi e/o produttori di carbapenemasi da tutto il territorio nazionale.
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