Autotrapianto di ovaie per gravidanza dopo chemioterapia
8 Ottobre 2015 - di Mari
COPENAGHEN – L’autotrapianto del tessuto ovarico prima della chemioterapia migliora la fertilità delle donne malate di cancro, rendendo possibile una gravidanza.
La scoperta è stata fatta da uno studio condotto nell’ospedale danese di Rigshospitalet, a Copenhagen. I ricercatori hanno seguito 32 donne che si erano sottoposte a questa procedura prima della terapia anticancro, e dieci di loro sono riuscite ad avere figli.
Quella di congelare le ovaie e poi trapiantarle è una procedura già disponibile in vari Paesi, ma non molto utilizzata per il timore che il tessuto trapiantato possa contenere delle cellule tumorali e scatenare una recidiva. I risultati di questo studio mostrano, al contrario, che questo è un metodo efficace per ripristinare la funzione delle ovaie in modo sicuro.
Il programma di trapianto ovarico è partito in Danimarca nel 2000. Da allora 800 donne hanno congelato i loro tessuti. I ricercatori danesi hanno analizzato i dati di 41 donne che avevano avuto un trapianto di tessuto ovarico scongelato seguendole per 10 anni. Si è così visto che su 41 donne, 32 volevano avere un figlio, e 10 (31%) ci sono riuscite e ne hanno avuto almeno uno. Otto sono stati concepiti naturalmente e sei con l’aiuto della fecondazione in vitro.
Il tessuto ovarico trapiantato continua a funzionare anche 10 anni dopo il re-impianto. Tre donne hanno avuto una recidiva del tumore, ma per i ricercatori nessuna di queste ricadute è da collegare al trapianto, e nessun tumore si è sviluppato lì dove è stato fatto l’intervento. Il trapianto può avere anche altri benefici, come il ritorno ai normali livelli ormonali o prevenire i sintomi della menopausa. Tuttavia, concludono i ricercatori, pur trattandosi di risultati promettenti la procedura si trova ancora ad uno stadio preliminare e servono studi di più lungo periodo.