Salute

I bambini che giocano all’avventura sperimentano meno ansia e depressione

I bambini che trascorrono più tempo a giocare in modo avventuroso hanno sintomi più bassi di ansia e depressione. Durante il primo lockdown da COVID-19 hanno anche avuto meno problemi mentali derivati dall’isolamento. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Child Psychiatry & Human Development. Dalla ricerca è emerso che il gioco avventuroso offre opportunità di apprendimento che aiutano a costruire la resilienza nei più piccoli, aiutando così a prevenire i loro problemi di salute mentale.

Per arrivare a queste conclusioni gli studiosi hanno intervistato quasi 2.500 genitori di bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. I genitori hanno risposto alle domande sul gioco dei loro figli e sulla loro salute mentale generale. Un gruppo viveva in Irlanda del Nord, l’altro in Gran Bretagna (Inghilterra, Galles e Scozia). I ricercatori hanno scoperto che i bambini che trascorrono più tempo a giocare all’aperto hanno meno “problemi interiorizzanti”, caratterizzati da ansia e depressione. Durante il primo lockdown, sono stati in grado di superare meglio l’isolamento.

La professoressa Helen Dodd, che ha condotto lo studio, afferma che “(…) i nostri risultati evidenziano che potremmo essere in grado di aiutare a proteggere la salute mentale dei bambini assicurando loro molte opportunità di gioco avventuroso. Questo è davvero positivo perché il gioco è gratuito, istintivo e gratificante per i bambini, alla portata di tutti e non richiede abilità speciali. Ora è urgente investire e proteggere gli spazi naturali, progettando parchi e parchi giochi d’avventura, per sostenere la salute mentale dei nostri bambini”.

Vivere in aree verdi allunga la vita.

Stare all’aria aperta nelle zone verdi fa bene alla salute, come confermato da uno studio della T.H. Chan School of Public Health di Harvard. Le donne statunitensi che vivono in case circondate dalla natura avrebbero infatti un tasso di mortalità inferiore del 12% rispetto a chi vive in aree più urbanizzate. A incidere sono diversi fattori. In primis una migliore salute mentale, misurata attraverso livelli più bassi di depressione. Per gli esperti ciò pesa per il 30% sui benefici riscontrati in chi abita in zone dalla vegetazione rigogliosa. Contribuiscono poi le maggiori opportunità di impegno sociale, più attività fisica e una minore esposizione all’inquinamento dell’aria. Foto di Joshua Choate da Pixabay.

Silvia_Di_Pasquale

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