ROMA – I bambini hanno perso creatività perché meno liberi nel gioco dei loro genitori, impegnati in troppe attività strutturate dagli adulti; non possono giocare liberamente tra loro come si faceva una volta. E’ quanto spiega in un’intervista all’Ansa lo psicologo Peter Gray del Boston College citando lo studio sul Creativity Research Journal di Kyung Hee Kim del College of William and Mary in Virginia che ha analizzato i punteggi totalizzati ad una serie di test per misurare la creatività (Test di Torrance sul pensiero creativo).
Kim documenta il costante declino della creatività nei bambini nelle ultime 2-3 decadi: iniziato tra 1984 e 1990, il declino è poi continuato senza posa. I bimbi sono divenuti meno espressivi, meno energici, meno loquaci, carenti di senso dell’umorismo e immaginazione, meno non convenzionali e vitali e meno capaci di vedere le cose da una prospettiva differente.
Tutti gli aspetti della loro creatività sono in forte crisi, anche il più importante, il cosiddetto indice di elaborazione creativa, che testa la capacità di partire da una certa idea e creare a qualcosa di nuovo.
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