Caffè e sigaretta: da “cattiva abitudine” a toccasana per il fegato
21 Dicembre 2013 - di vnicosia
ROMA – Troppi caffè fanno male, ci dicono. E fumare non è certo sano, anzi. Ma nei fumatori l’accoppiata “caffè e sigaretta” rimane una “sacra” seppur “cattiva abitudine”. Un nuovo studio dell’università di Oslo però rivela che quella considerata da medici e non cattiva abitudine, è un toccasana per proteggere il fegato da una rara malattia: la colangite sclerotizzante primaria.
I ricercatori della Norvegia hanno dimostrato come chi beve caffè e fuma sigarette ha la meta delle probabilità di contrarre la malattia e il loro studio è stato pubblicato sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology. Questa malattia del fegato p molto rara e insorge soprattutto negli adulti tra i 30 e i 40 anni, con l’alto rischio di sviluppare un cancro ai dotti biliari.
Lo studio ha preso in esame i dati di 245 pazienti con la malattia e 240 controlli sani, verificando che i malati avevano in media un consumo minore di caffè, e tra questi quelli che ne bevevano comunque di più avevano una progressione minore della malattia. Per quanto riguarda il fumo solo il 20% dei pazienti era fumatore, mentre tra i sani il tasso era del 43%, inoltre i fumatori in media sviluppavano la malattia dieci anni dopo.
Se le cure a disposizione sono poche contro questa patologia e nei casi più gravi l’unica soluzione è il trapianto del fegato, la singolare accoppiata di caffè e sigaretta potrebbe costituire un mezzo di protezione, spiegano ancora gli autori:
“La scoperta è interessante soprattutto per quanto riguarda il caffè, perché sembrerebbe avere una funzione protettiva per il fegato non solo contro questa rara malattia, ma anche nei casi di cirrosi epatica e tumore”.