Caffè non è cancerogeno: via libera dall’Oms
15 Giugno 2016 - di Mari
LIONE – Caffè, via libera dall’Organizzazione mondiale della sanità: non è cancerogeno. Dopo l’allarme lanciato nei mesi scorsi sulla carne rossa ed in particolare sugli insaccati si attendeva il pronunciamento della Iarc (International Agency for Research on Cancer) chiamata a pronunciarsi su “caffè, mate ed altre bevande calde”, dopo che nel 1991 era stato ipotizzato un legame con il cancro alla vescica. Ebbene, il nuovo studio scagiona la tazzina di caffè.
Soddisfazione da parte della Coldiretti:
“Dopo la carne il caffè che viene assolto da pesanti accuse, ma gli allarmi veri e presunti a tavola sono costati al Made in Italy quasi 12 miliardi di euro negli ultimi 15 anni soprattutto per effetto del taglio degli acquisti provocato da psicosi ingiustificate”.
La notizia è stata accolta favorevolmente anche da Mario Cerutti, Presidente del Comitato Italiano del Caffè:
“Sono confermati gli esiti positivi dei numerosi studi e metanalisi pubblicati dopo l’ultima valutazione IARC del 1991, in base ai quali gli esperti escludono evidenze di rischio ma anzi valutano un possibile ruolo protettivo nei confronti di alcune forme di cancro, ad esempio quello al fegato e all’endometrio”.
Del resto una vasta letteratura scientifica riporta i numerosi benefici associati ad un moderato consumo di caffè su alcuni importanti aspetti della fisiologia umana: dalla memoria alla concentrazione, dalla performance fisica al rallentamento del fisiologico declino cognitivo legato all’età, dalla riduzione del rischio di malattie neurodegenerative (come ad esempio il morbo di Alzheimer e la malattia di Parkinson) ad una forte azione preventiva e protettiva nei confronti del diabete di tipo 2 e di alcune malattie del fegato tra cui cirrosi, steatosi ed epatite.
Il caffè della mattina è da centinaia di anni parte integrante della storia e della cultura nel nostro Paese, e un’assunzione moderata di caffè, che comunque non superi mai le tre tazzine di espresso al giorno, viene associata nella letteratura scientifica a una serie di benefici fisiologici e può far parte di una dieta sana ed equilibrata e di uno stile di vita attivo.