Cancro alla prostata, la diagnosi arriva odorando l’urina
14 Febbraio 2016 - di Mari
LONDRA – Cancro alla prostata, una nuova procedura molto meno invasiva per la diagnosi. Presto basterà, infatti, un test delle urine per scoprire se l’uomo è positivo al tumore, evitando, quindi tutti gli non sempre accurati che si fanno solitamente, o se accurati molto invasivi come la biopsia.
La scoperta di questo nuovo metodo è stata messa a punto da uno studio congiunto condotto dal Southmead Hospital di Bristol e dalla University of the West of England, e ha dei risvolti notevoli, se si considera che nel 2012 sono stati registrato un milione e centomila casi di tumore alla prostata nel mondo.
I ricercatori, spiega il quotidiano britannico The Daily Mail, hanno utilizzato uno speciale strumento per “odorare” le cellule cancerogene nell’urina dei volontari. Come ha sottolineato Raj Prasad, consulente urologo del Southmead Hospital,
“Se questi test preliminari avranno successo potremo rivoluzionare la diagnostica nel caso di cancro alla prostata. Anche con le biopsie più accurate c’è il rischio di non diagnosticare il tumore. Un semplice test delle urine potrebbe significare che gli uomini non devono sottoporsi alla biopsia, molto invasiva e quindi temuta (e spesso anche evitata)”.
Lo strumento messo a punto dai ricercatori, chiamato Odoreader, è in grado di identificare con successo i composti volatili delle cellule tumorali presenti nell’urina.
Come sottolinea il professor Chris Probert, dell’Università di Liverpool:
“C’è bisogno urgente di identificare questi tumori quando sono allo stadio iniziale, e quindi più facilmente trattabili. Per questo motivo prima arriva la diagnosi meglio è”.
E Odoreader potrebbe davvero essere di grande aiuto in questo senso.