Cancro alla prostata, cosa può dimezzare il rischio
6 Dicembre 2019 - di Silvia_Di_Pasquale
Il tumore alla prostata solo nel 2018 ha fatto registrare in Italia 35.000 nuove diagnosi. E’ il cancro maschile più frequente ma oltre il 90% dei malati riesce a sconfiggerlo. Oltre il 20% dei tumori è diagnosticato a partire dai 50 anni d’età. Ma non bisogna mai sottovalutare la prevenzione: l’esercizio fisico può ridurre il rischio fino al 51%. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sull’International Journal of Epidemiology.
Come si legge sul Daily Mail, la dottoressa Sarah Lewis, autrice principale dello studio, ha dichiarato: “La maggior parte degli uomini in questo studio aveva più di 50 anni e possiamo presumere che non fossero tutti corridori di maratone. I nostri risultati suggeriscono che più sei attivo, meglio è. Raccomandiamo che gli uomini siano fisicamente attivi più che possono. Le nostre prove suggeriscono che essere attivi è un benefico in termini di rischio di cancro alla prostata. Ma non deve essere un’attività vigorosa o praticare sport di squadra, devi solo muoverti. Essere attivi potrebbe significare qualcosa come giardinaggio, camminata o altre attività che puoi integrare nella tua routine quotidiana”.
Per sconfiggere il tumore della prostata, oltre alla chirurgia radicale, laparoscopica e robotica, la tecnica dall’ablazione laser sta avanzando con risultati definiti eccellenti. “Tra 3-4 anni questa soluzione sarà fortemente sviluppata, per gli evidenti vantaggi che offre per garantire al paziente una buona qualità di vita sessuale e fisiologica”, ha spiegato il professor Massimo Porena, copresidente del congresso, tra i fondatori della società scientifica Sicgem.
“Valuteremo – ha proseguito – se l’ablazione laser, ora attuata per i cosiddetti tumori indolenti, con necessità di biopsie ricorrenti, potrà essere estesa a quei pazienti non selezionabili per la chirurgia radicale”. Una delle ultime novità per il trattamento del tumore è la terapia fotodinamica, l’uso del laser per bruciarlo senza danneggiare continenza urinaria e potenza sessuale. La tecnica, secondo gli studi, riduce il rischio di sviluppare tumori di grado superiore.