Cancro alla tiroide, inutili 9 diagnosi su 10
19 Agosto 2016 - di Mari
MILANO – Cancro alla tiroide, nove diagnosi su dieci sono “inutili”, fatte su tumori che non darebbero nessun problema di salute anche se non trattati. E’ quanto sottolinea uno studio dell’Iarc, l’agenzia dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) per la ricerca sul cancro, e del Cro di Aviano, pubblicata dal New England Journal of Medicine, secondo cui questa pratica porta a terapie inutili e con rischi per i pazienti.
Per stimare le sovradiagnosi i ricercatori hanno utilizzato i dati dei registri tumori di 12 Paesi, tra cui l’Italia. La percentuale di tumori “indolenti” identificata nelle donne varia tra il 70-80% di Australia, Francia, Italia e Usa al 50% del Giappone e dei Paesi del nord Europa, al 90% della Corea del Sud. Negli uomini le cifre sono un po’ più basse, con molti meno casi riportati, con il 70% di sovradiagnosi in Italia, Francia e Corea, il 45% in Usa e Australia e meno del 25% negli altri paesi.
In totale si stima che nei 12 Paesi, tutti con economie avanzate, ci siano state almeno 470mila donne e 90mila uomini con una diagnosi “inutile”. “La maggior parte delle sovradiagnosi portano ad una tiroidectomia totale, e spesso anche ad altri trattamenti pericolosi, come radioterapia e dissezione del linfonodo del collo, senza benefici provati in termini di sopravvivenza”, spiega Sivlia Franceschi, tra gli autori dello studio.
Proprio sulla base di questi dati, conclude il rapporto, l’Iarc sconsiglia screening a tappeto per questo tumore, e suggerisce una ‘vigilanza attiva’ su quelli a basso rischio, prima di iniziare trattamenti invasivi.