Cancro al colon, batterio intestinale potrebbe favorirlo
28 Febbraio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale
Cancro al colon, batterio intestinale potrebbe favorirlo. Nel 2019 89.400 cittadini italiani sono stati colpiti da tumori gastrointestinali (dati Aiom, Associazione italiana di oncologia medica). Fondamentale fare screening periodici che permettono di individuare in fase iniziale lesioni sospette.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature e condotto in Olanda presso l’Istituto Hubrecht, rivela che un batterio intestinale, un ceppo di Escherichia coli presente nel colon di un adulto su 5, rilascia nell’intestino una sostanza ‘cancerogena’, una molecola tossica che danneggia il Dna delle cellule intestinali e che potrebbe favorire, così, il cancro del colon. Si tratta del primo caso di un microrganismo presente nel nostro corpo e in grado di modificare in maniera diretta il Dna umano, con conseguenze potenzialmente negative per la salute.
Lo studio suggerisce la possibilità di prevenire almeno alcuni casi di tumore del colon eliminando il batterio dall’intestino con una terapia antibiotica. Gli esperti sono partiti dallo studio di mini-intestini in provetta: questi mini-organi di laboratorio acquisivano danni al Dna cellulare con uno specifico profilo di ‘mutazioni’ (difetti genetici) in presenza di un particolare ceppo di E. coli – un ceppo cosiddetto ‘genotossico’ in quanto rilascia la molecola “colibactina”, che danneggia il Dna umano.
Si sospetta da tempo che questo batterio specifico E. coli, presente nell’intestino di un adulto su 5, potesse essere pericoloso per la salute umana. Gli esperti hanno poi osservato il Dna di oltre 5000 tumori e visto che in oltre il 5% dei tumori del colon (ma non in tumori di altri organi) si ritrova lo stesso profilo di difetti genetici provocato da Escherichia coli negli intestini in provetta. Lo studio, concludono gli autori, suggerisce che questo specifico batterio intestinale abbia un ruolo nello sviluppo del tumore del colon e potrebbe divenire oggetto di terapie specifiche per eliminarlo in via preventiva.