Cancro del colon-retto, viagra potrebbe rallentare crescita tumorale
20 Agosto 2020 - di Silvia_Di_Pasquale
Gli inibitori della PDE5 usati per il trattamento della disfunzione erettile potrebbero rallentare la crescita e la progressione del cancro del colon-retto.
A queste conclusioni è arrivato uno studio dell’Università di Lund e della Contea di Scania in Svezia, pubblicato sulla rivista Nature Communications.
Farmaci come il viagra potrebbero dunque migliorare la prognosi nei pazienti con cancro del colon-retto.
Ma al momento, fondamentale sottolinearlo, sono necessari ulteriori studi perché si tratta di uno studio osservazionale.
“Le prove precliniche disponibili suggeriscono che gli inibitori della PDE5 potrebbero rallentare la crescita e la progressione del tumore nei topi”, spiega Wuqing Huang, autore dello studio dell’Università di Lund.
“Ma non è ancora noto se gli inibitori della PDE5 possano ostacolare la proliferazione del cancro negli esseri umani”, specifica.
Cancro al colon e inibitori della PDE5.
I ricercatori sono partiti dall’analisi dei dati relativi a pazienti maschi svedesi con cancro del colon-retto che avevano utilizzato inibitori della PDE5 dopo la diagnosi di cancro (1.136 pazienti).
Tra quelli che avevano utilizzato gli inibitori della PDE5 circa il 10,2 per cento dei pazienti era morto dopo la diagnosi.
Mentre tra i pazienti che non assumevano questi farmaci è deceduto il 17,5 per cento (11.329).
Anche il rischio di metastasi risultava inferiore nei pazienti che utilizzavano inibitori della PDE5.
La correlazione con gli effetti immunosoppressivi.
“I risultati del nostro studio suggeriscono che la capacità anti-cancro degli inibitori della PDE5 potrebbe essere correlata alla regolazione degli effetti immunosoppressivi”, dice Huang.
“Tuttavia, sono necessari studi clinici randomizzati per confermare i nostri risultati prima che gli inibitori della PDE5 possano essere utilizzati come farmaco adiuvante per gli uomini con cancro colorettale”.
Così come “esperimenti che esplorano i meccanismi biologici sottostanti”, dice Huang.
“I risultati osservati dovrebbero essere interpretati con cautela in quanto si tratta di uno studio osservazionale”, commenta Jianguang Ji, un ricercatore dell’Università di Lund coinvolto nello studio
“I meccanismi biologici devono essere ulteriormente esplorati”. Fonte: AGI).