Candida sempre più resistente ad antibiotici. Ecco la soluzione
2 Marzo 2016 - di Mari
LOSANNA – Candida glabrata sempre più resistente agli antibiotici. Un problema che riguarda, in realtà, molte infezioni batteriche, tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità prevede che nel 2050 saranno queste la prima causa di morte al mondo, e proprio a causa della resistenza ai farmaci.
Come spiega Daniele Banfi su La Stampa, però, una équipe di scienziati dell’Harvard University e dell’Università di Losanna, in collaborazione con i ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico Gemelli di Roma, è riuscita ad individuare una molecola in grado di vincere la sempre più diffusa resistenza ai farmaci da parte del fungo Candida glabrata: si chiama iKix1 ed è un composto in grado di contrastare l’infezione da Candida glabrata.
Spiega Banfi su La Stampa:
“I dati lasciano poco spazio alle interpretazioni: in Italia le infezioni correlate all’assistenza intra-ospedaliera colpiscono ogni anno circa 284 mila persone, pari al 10% dei ricoveri. Di queste un numero che oscilla tra i 4500 e i 7000 sfociano in decessi. Tra le infezioni più comuni troviamo polmoniti e infezioni del tratto urinario. Quelle causate da Candida glabrata colpiscono soprattutto pazienti immunodepressi, persone sottoposte a importanti interventi chirurgici e anziani. Quando generano un’infezione generalizzata la mortalità e di oltre il 40%. L’elevata mortalità di queste infezioni è legata non solo alla virulenza del fungo ma soprattutto alla sua particolare propensione a diventare resistente agli azoli, una classe di composti farmaci antifungini più comunemente usati per trattare queste genere di infezioni”.
Già altri studi, ricorda Banfi, avevano dimostrato che la resistenza agli azoli si genera a causa di alcune specifiche mutazioni genetiche del fungo:
“In particolare quando la proteina PDR1 è mutata Candida glabrata, in risposta alla presenza di un antibiotico, produce una particolare «pompa» capace di espellere all’esterno il farmaco vanificando, di fatto, la sua funzione. Partendo da questa osservazione l’intento degli scienziati è stato quello di individuare un farmaco capace di annullare l’azione di PDR1. In particolare l’obiettivo dello studio è stato identificare, attraverso lo screening di più di 140 mila diverse molecole, una sostanza capace di agire contro PDR1 in modo da rendere i microrganismi nuovamente sensibili agli azoli e, allo stesso tempo, anche meno virulenti.
Tra le 140 mila molecole testate in vitro quella più promettente è stata iKix1, un composto capace di legarsi stabilmente a PDR1. (…) iKix1 si è rivelata efficace nel contrastare l’infezione riportando Candida glabrata a rispondere nuovamente agli azoli“.