Carbofobia, dopo i grassi sotto accusa pane e pasta
3 Agosto 2015 - di Mari
ROMA – Dopo la demonizzazione dei grassi, per decenni additati come una delle principali cause di malattie cardiache e obesità, ora tocca ai carboidrati. Questione di salute e di linea, pasta, pane e derivati vengono visti come il principale nemico dei cittadini 2.0, tanto che è stata coniata una parola apposita, “carbofobia” (ovvero paura del carboidrato), come spiega Irma D’Aria su Repubblica.
Eppure come nel caso di una alimentazione priva di grassi anche nel caso di una priva di carboidrati ci sono più rischi che benefici: fare a meno di carboidrati e zuccheri può portare conseguenze come stanchezza cronica, disidratazione, nausea, problemi renali, aumento della pressione arteriosa, carenza di fibre e relativi disturbi intestinali.
“Il cibo è un sistema complesso” ha spiegato a Repubblica Michele Gulizia, Presidente Nazionale ANMCO e Direttore della Divisione di Cardiologia dell’Azienda ‘Garibaldi-Nesima’ di Catania. “Mentre da un lato è oggetto di un’attenzione mediatica quasi morbosa, scarsa è l’informazione sulle caratteristiche nutrizionali di ciò che mettiamo in tavola. Emblematico è il caso dei grassi, troppo spesso demonizzati e il cui corretto utilizzo è stato riabilitato dopo 40 anni di terrorismo informativo. Ma la disinformazione sugli alimenti interessa anche i carboidrati, le proteine, e le diete riduttive che escludono intere fasce di nutrienti o singoli elementi anche in assenza d’indicazioni mediche che giustifichino questi comportamenti. Notizie che a volte influiscono sulle scelte alimentari e sui comportamenti di fasce di popolazione”.