Carboidrati a cena non fanno ingrassare, contano le dosi
14 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – I carboidrati possono essere consumati anche a cena. Il divieto assoluto di ingerire un pezzo di pane o una forchettata di pasta è una convinzione esagerata e non scientifica.
Non conta in quale momento della giornata si mangino carboidrati, ma piuttosto quanti se ne introducano quotidianamente e quante calorie totali compongano la nostra dieta. Lo sottolinea il sito dell’Istituto Superiore di Sanità, nella sezione dedicata alle bufale più diffuse sulla salute.
Prima ancora di porre attenzione al “quando” si mangia, è importante pensare al “come” e “cosa” (attenzione ai condimenti troppo grassi), stando attenti a seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata. Evitare inoltre le abbuffate e fare attività fisica.
“La cronodieta è al centro di diverse ricerche scientifiche – si legge sul sito dell’Iss – che mirano a comprendere come le oscillazioni ormonali che si verificano durante la giornata possano avere una relazione con l’utilizzo dei nutrienti introdotti con l’alimentazione e come questa relazione possa giocare un ruolo importante nell’aumento e nella perdita di peso; discorso che è molto più generale rispetto al concentrarsi sul solo consumo di carboidrati durante il pasto serale. Ciò che è invece importante è non consumare a tarda sera pasti troppo abbondanti, soprattutto ricchi in grassi poiché l’energia in eccesso acquisita prima di andare a letto viene più difficilmente bruciata ed ha maggiori probabilità di essere accumulata sotto forma di grasso corporeo”.
E’ bene soffermarsi anche su una questione legata allo stile di vita dei singoli soggetti. Se da una parte è vero che l’eccesso di carboidrati è sconsigliato prima di andare a dormire, dall’altra chi fa una vita sedentaria di giorno non può pensare di fare qualcosa di diverso da quando è steso al letto. Duqnue, dovrà limitarsi nelle dosi anche a colazione o a pranzo.
A questo bisogna aggiungere che una cena a base di carboidrati potrebbe persino favorire il riposo notturno, stimolando la produzione di serotonina (l’ormone del benessere).
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