Cefalea, con la gravidanza migliora fino al 75% dei casi

Cefalea, con la gravidanza migliora fino al 75% dei casi

22 Settembre 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

La cefalea potrebbe migliorare fino a un 75% dei casi in gravidanza.

E’ quanto rilevato da una ricerca della Mayo Clinic, pubblicata sulla rivista Mayo Clinic Proceedings.

Molte donne rinunciano a diventare mamme anche solo per la paura di non poter prendere farmaci durante i nove mesi che precedono il parto.

Collegano questa fase a qualcosa di impossibile per chi soffre di attacchi frequenti non solo prima del ciclo ma anche nel resto del mese.

La scelta è però basata su una concezione errata del rapporto tra mal di testa e dolce attesa.

La decisione sembra essere basata sulle paure percepite sulla propria salute e sulla quella del proprio bambino.

Ma le prove scientifiche dimostrano che l’emicrania migliora fino al 75% dei casi nelle donne durante la gravidanza.

La ricerca, come si è svolta.

I ricercatori hanno sottoposto un questionario a 607 pazienti in cura in diversi centri negli Usa.

Tra coloro che hanno evitato una gravidanza a causa dell’emicrania, il 72,5% credeva che la patologie sarebbe peggiorata durante o subito dopo la gravidanza

Il 68,3% credeva che avrebbe reso difficile la gravidanza e l’82,6% credeva che la disabilità causata dall’emicrania avrebbe reso difficile crescere un bambino.

Le preoccupazioni sbagliate su gravidanza e cefalea.

Sono emerse anche preoccupazioni sui farmaci, che avrebbero potuto influenzare negativamente lo sviluppo del bambino, e sulla possibilità di trasmettergli geni che aumentano il rischio di emicrania.

Gli studiosi hanno notato che la ricerca non supporta ciò che di cui le pazienti sono convinte.

Circa la metà o i tre quarti delle donne con emicrania sperimentano un netto miglioramento durante la gravidanza, con una significativa riduzione della frequenza e dell’intensità degli attacchi secondo la letteratura pubblicata.

Poiché la prognosi dell’emicrania durante la gravidanza è generalmente buona, potrebbe essere possibile limitare l’uso di farmaci, riducendo così il rischio di eventi avversi correlati ai farmaci.

Inoltre, l’emicrania non sembra inoltre aumentare il rischio di malformazioni fetali.
   

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