Il declino del cervello arriva a 45 anni. Così presto?
6 Gennaio 2012 - di Mari
Se l’età si allunga, la vecchiaia si avvicina. Almeno secondo quanto dicono le ricerche. Uno studio condotto dallo University College di Londra ha scoperto che c’è un declino delle capacità mentali del 3,6 per cento negli uomini e nelle donne già tra i 45 e i 49 anni.
I ricercatori hanno testato per dieci anni, dal 1997 al 2007, le funzioni cognitive di 5198 uomini e 2192 donne, per un totale di settemila persone, tra i 45 e i 70 anni. Analizzando le loro capacità a livello di memoria, lessico e comprensione visiva e uditiva, hanno scoperto che la funzionalità del cervello inizia a declinare intorno ai 45 anni.
Le ricerche precedenti avevano evidenziato un declino delle abilità cognitive solo a partire dai sessant’anni. Questo studio anticipa l’inizio del “decadimento” alla mezza età. Ma soprattutto è importante perché per trattare e prevenire l’Alzheimer e le altre forme di demenza senile è fondamentale intervenire appena inizia il declino.
L’unico ambito in cui il declino non si verifica è quello delle competenze lessicali. A livello di capacità di ragionare, invece, c’è un deterioramento del 9,6 per cento negli uomini tra i 65 e i 70 anni e del 7,4 per cento nelle donne della stessa età.
Il professor Archana Singh-Manoux, del Centro francese per la ricerca nell’epidemiologia e nella salute della popolazione, che ha condotto la ricerca dello University College di Londra, ha sottolineato alla Bbc che la demenza senile implica un declino che si protrae per venti-trent’anni.
“Ora dobbiamo capire che ha un declino cognitivo maggiore della media e come si può evitarlo. Una prevenzione è possibile. Alcuni comportamenti come fumare e fare attività fisica sono già stati collegati alla funzionalità cognitiva. Adesso bisogna identificare i fattori di rischio, e farlo presto. Se il declino inizia a cinquant’anni, ma noi iniziamo a curarlo a sessanta, i risultati sono minori”.