Chi dorme ingrassa meno: ecco perché
22 Aprile 2016 - di Mari
ROMA – Chi dorme ingrassa meno: ecco perché. E il motivo è stato scoperto da una équipe di ricercatori italiani del Consiglio nazionale delle ricerche, guidato da Luigia Cristino, ricercatrice dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli, in collaborazione con Ceinge, Istituto di biochimica delle proteine del Cnr, Università Federico II di Napoli e Università Carlo Bo di Urbino.
Il lavoro prende spunto da una proprietà fondamentale del cervello: la plasticità sinaptica, cioè l’abilità dei circuiti neurali di essere modellati in funzione degli stimoli che il cervello riceve. Questa abilità è alla base dell’apprendimento. Quando si ha fame, il livello circolante dell’ormone leptina (che frena la fame) cala, mentre sale significativamente quello dell’endocannabinoide 2-AG (l’ormone acceleratore della fame che normalmente è frenato dalla stessa leptina) nell’ipotalamo.
L’ipotalamo, spiega Vincenzo Di Marzo, direttore dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli e co-autore dello studio,
“è una piccola regione del cervello che regola molte funzioni neuroendocrine, tra cui appetito e sazietà, e riorganizza i propri circuiti per rispondere alla richiesta di cibo e produrre, tra l’altro, maggiori quantità di una piccola molecola, un peptide di appena 33 amminoacidi chiamato orexina-A. Dal punto di vista evolutivo l’orexina-A, dal greco orexis, che vuol dire appetito, promuove la veglia e il comportamento attentivo-cognitivo di allerta, garantendo la sopravvivenza dell’animale durante la caccia del cibo e consentendone la fuga in caso di pericolo, ad esempio al sopraggiungere di un predatore”.
Detto in parole semplici, un meccanismo molto complesso è alla base della regolazione della fame e del senso di sazietà durante la veglia. E aumenta nelle persone che dormono poco.