Pelle al top in quarantena: quale frutta e verdura mangiare

Broccoli, pompelmo: 9 cibi che puoi mangiare senza ingrassare

7 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Ci sono alcuni cibi che è possibile mangiare senza ingrassare. Dimenticate ciambelle donuts e patatine fritte (i miracoli non esistono). Tuttavia, chi ha fatto almeno una volta nella vita una dieta dimagrante sa quanto sia importante individuare alimenti che non ci fanno “sgarrare”.

Il primo consiglio è sempre quello di rivolgersi a uno specialista, che sia un dietologo o un nutrizionista, per dire addio ai chili di troppo. In altre parole: evitare il fai da te. Allo stesso tempo possiamo elencare una serie di noti healthy food su cui sfogarsi in caso di crampi da fame. E’ chiaro che la parola moderazione deve guidarci in ogni scelta. Fare incetta di finocchi fino a sentirsi male non è la soluzione, così come sostituirli a carboidrati e proteine. Ma vediamo quali sono questi cibi “amici” della dieta, che possiamo consumare anche abbondantemente.

In un’intervista con Byrdie, citata da Womenshealth.com.au la nutrizionista Lisa Young ha elencato nove varietà di frutta e verdura – sedano, mirtilli, pompelmi, cetrioli, broccoli, fragole, cavolfiori, arance e cavoli – quali alimenti che puoi mangiare in qualsiasi momento, in qualsiasi quantità, senza bisogno di preoccuparti per la linea.

Uno studio su oltre 45 mila individui ha dimostrato che il benessere individuale cresce all’aumentare delle porzioni di frutta e verdura consumate ogni giorno. Condotto presso le University of Leeds, e University of York in Gran Bretagna, lo studio è stato pubblicato sulla rivista Social Science and Medicine.

Gli esperti hanno analizzato il vasto campione su diversi fronti, tra cui dieta, stili di vita, comportamenti e condizioni di salute. È emerso che il grado di benessere individuale cresce proporzionalmente alla quantità e alla frequenza di consumo di frutta e verdura. Lo studio ha rivelato che la soddisfazione della propria vita migliora enormemente se si raddoppia il consumo dalle 5 porzioni consigliate alle 10 (un miglioramento equivalente a quello che si stima ottenibile dal passaggio da una condizione di disoccupazione all’aver trovato un lavoro).