Colesterolo alto, questo alimento lo contrasta ed è super economico
2 Settembre 2021 - di Silvia_Di_Pasquale
Mangiare mezza tazza di noci ogni giorno per due anni può abbassare moderatamente i livelli del colesterolo cattivo.
E’ quanto emerge da una nuova ricerca pubblicata sulla rivista di punta dell’American Heart Association, Circulation.
Le noci sono una ricca fonte di acidi grassi omega-3 (acido alfa-linolenico), che hanno dimostrato di avere un effetto benefico sulla salute cardiovascolare.
Come si legge su Medical X Press, uno degli autori dello studio, il dottor Emilio Ros, ha spiegato:
“Studi precedenti hanno dimostrato che le noci in generale, e le noci in particolare, sono associate a tassi più bassi di malattie cardiache e ictus”.
“Uno dei motivi è che abbassano i livelli di colesterolo LDL e ora abbiamo un’altra ragione: migliorano la qualità di particelle LDL”.
“Le particelle di LDL sono di varie dimensioni. La ricerca ha dimostrato che le particelle di LDL piccole e dense sono più spesso associate all’aterosclerosi, alla placca o ai depositi di grasso che si accumulano nelle arterie”.
“Il nostro studio va oltre i livelli di colesterolo LDL per ottenere un quadro completo di tutti delle lipoproteine e l’impatto del consumo quotidiano di noci sul loro potenziale per migliorare il rischio cardiovascolare”.
I benefici della frutta secca, in particolare le noci per i diabetici.
Una precedente ricerca pubblicata su Circulation Research ha evidenziato che mangiare frutta secca, in particolare noci (almeno 5 ‘manciate’ a settimana per circa 28 grammi l’una) può offrire una protezione per i pazienti diabetici, contrastando il rischio cardiovascolare.
Il diabete aumenta infatti più del doppio le chance di andare incontro ad eventi come infarto e ictus.
Lo studio ha riguardato per la prima volta un’ampia casistica di pazienti diabetici, confermando che anche su questa popolazione specifica la frutta secca è un toccasana per il cuore.
Dalla ricerca è emerso che consumare 5 o più porzioni di frutta secca a settimana riduce il rischio cardiovascolare di un paziente diabetico del 17% rispetto a un paziente che ne consumi meno di una porzione al mese