Colesterolo cattivo: per combatterlo, meglio l’olio extra vergine di oliva che l’olio di cocco
29 Giugno 2020 - di Claudia Montanari
Tra l’olio extra vergine di oliva e l’olio di cocco, è il primo a vincere la sfida del più sano.
Contro il colesterolo cattivo alto, andrebbe preferito l’olio extra vergine di oliva all’olio di cocco.
In un lavoro pubblicato sul blog della Harvard Medical School, la ricercatrice Emily Gelsomin ha rivisto alcuni tra gli studi scientifici più recenti che mettono sotto i riflettori i due prodotti.
In un recente lavoro pubblicato sul Journal of American College of Cardiology emerge come la sostitzione di margarina, burro o maionese con l’olio d’oliva risulta legata a un minore rischio di malattie cardiovascolari.
Secondo l’analisi sarebbe proprio il consumo di mezzo cucchiaio al giorno a ridurre il rischio di sviluppare questo genere di patologie.
Una ricerca pubblicata su Circulation, invece, dimostrerebbe come l’olio di cocco non dia benefici alla riduzione della circonferenza vita o del grasso corporeo rispetto ad altri grassi a base vegetale.
Colesterolo cattivo, meglio l’olio extravergine di oliva
Nel lavoro si fa riferimento però all’aumento del colesterolo cattivo, l’Ldl, associato a una crescita del rischio delle malattie del cuore.
Un ultimo lavoro pubblicato sul British medical journal Open ha però esaminato l’olio extra vergine di cocco. Messo in relazione con l’olio extra vergine d’oliva per 4 settimane, non ha avuto proprio quell’aumento del colesterolo Ldl.
“I vantaggi dell’uso di oli vegetali non tropicali rimangono molto promettenti, rendendo l’olio d’oliva una scelta naturale in cucina”, dice la studiosa, specialista in nutrizione.
Non solo contro il colesterolo cattivo
L’olio extra vergine di oliva può proteggere anche dal rischio di demenza.
A dirlo è una nuova ricerca sui topi.
L’adozione di una dieta ricca di questo ingrediente può prevenire l’accumulo tossico della proteina tau, un segno distintivo di molteplici tipi di demenza.
Grazie agli acidi grassi monoinsaturi o grassi “buoni”, questo condimento è noto per la sua capacità di ridurre il rischio di colesterolo alto e malattie cardiache, aiuta anche a combattere la demenza.