Colesterolo cattivo: 3 tipi di semi oleosi che lo abbassano
15 Febbraio 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – I semi oleosi sono tra i nostri migliori alleati per tenere a bada il colesterolo cattivo. Piccoli, gustosi e ricchi di sostanze benefiche come proteine, fibre vegetali e acidi grassi essenziali, i semi oleosi andrebbero inseriti (con moderazione) nella nostra dieta quotidiana. Non solo: i semi sono anche gustosissimi e versatili, perfetti da aggiungere a moltissime pietanze come muesli a colazione o insalate e zuppe a pranzo e cena.
Numerosi studi hanno dimostrato che i semi oleosi forniscono anche un importante contributo nella regolazione del colesterolo cattivo e dei livelli degli zuccheri nel sangue. Ecco allora i 3 semi oleosi che non dovrebbero mai mancare nell’alimentazione di ogni giorno.
Semi di chia: sono una miniera di ferro, vitamine e omega 3 che, nello specifico, risultano molto efficaci per ridurre il colesterolo. I semi di chia sono anche ricchi di antiossidanti, proteine, vitamine B1, B2, B3 e minerali come fosforo, calcio, potassio, magnesio, ferro, zinco e rame. Inoltre, forniscono circa il 27% di fibra per ogni 100 grammi. I semi di chia vengono considerati un “integratore dietetico” molto utile per coloro che soffrono di colesterolo alto grazie ai loro fitosteroli e all’acido alfa-linoleico. Si tratta di una risorsa semplice per favorire la nostra salute generale.
Semi di lino: fonte preziosa di numerose sostanze nutritive, i semi di lino agiscono contemporaneamente in diversi settori: ricchi di fibre, aiutano il corretto transito intestinale. Contengono moltissimi minerali essenziali al nostro corpo come manganese, fosforo, magnesio e rame. Soprattutto, però, contengono una gran quantità di acidi grassi, tra cui Omega 3 e Omega 6, che sono fondamentali per abbassare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Possono essere considerati, insieme all’olio di lino, come una delle principali fonti di assunzione di Omega3 per vegetariani e vegani. A tale scopo i semi di lino andranno consumati crudi, preferibilmente dopo averli triturati. I semi triturati dovranno essere consumati subito o conservati in frigorifero per tempi brevi.
Semi di sesamo: contengono un’elevata quantità di acidi grassi insaturi (soprattutto acido oleico e acido linoleico), aminoacidi, tra i quali spiccano il triptofano e la metionina, fibre, nonché numerosi minerali (calcio, ferro, magnesio, fosforo, zinco e rame) e vitamine E e del guppo B, sostanze utili per ripulire le arterie, fluidificare il circolo e ridurre la presenza del colesterolo “cattivo” (LDL). Inoltre, i semi (ma anche l’olio di sesamo) hanno proprietà antinfiammatorie e, proprio per il loro ricco contenuto di Omega 3, sono utilissimi per lubrificare l’intestino e contrastare stipsi e gonfiori addominali.
Come inserire i semi nella nostra alimentazione: in cucina possono essere aggiunti a insalate oppure ad uno yogurt bianco o nel muesli. Potete anche gustarli come snack preparando delle barrette energetiche fai da te oppure aggiungerli su dolci e torte. Per evitare di alterarne le caratteristiche nutrizionali, è preferibile consumare i semi senza sottoporli a cottura.