WASHINGTON – Per fortuna ormai è primavera. Via l’inverno, che fa male alla salute. Non a tutto, ovviamente. Ma di certo non aiuta gli ipertesi, per esempio. Colpa del colesterolo cattivo, che durante le stagioni fredde, complici uno stile di vita più sedentario e un’alimentazione più grassa, aumenta, contribuendo a spiegare il picco di casi di infarto durante l’inverno.
A dirlo è uno studio della John Hopkins University presentato al meeting dell’American College of Cardiology di Washington.
I ricercatori hanno studiato il profilo lipidico di oltre 2,8 milioni di adulti a cui il medico prescriveva periodicamente gli esami del sangue, compresi quelli del colesterolo. Gli esperti hanno poi confrontato l’esito dei prelievi eseguiti in differenti stagioni ed hanno visto che i livelli di trigliceridi e colesterolo sono mediamente sempre più alti in inverno che in estate.
Secondo i ricercatori americani le fluttuazioni stagionali deriverebbero soprattutto ai nostri comportamenti molto diversi in inverno e in estate. Quando fa caldo ci si muove di più, si trascorre più tempo all’aperto, si mangiano cibi più freschi e leggeri. In inverno ci si chiude in casa, spesso in poltrona e spesso si eccede con cibi grassi e calorici.
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