Colesterolo alto, 7 integratori e piante per contrastarlo naturalmente
18 Settembre 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – Tenere sotto controllo i livelli di colesterolo è molto importante in quanto si tratta di una molecola molto importante per il nostro benessere ma, se troppo alto, può rappresentare un fattore di rischio per complicazioni di salute anche gravi, come infarto o ictus. Alimentazione sana ed esercizio fisico regolare sono fondamentali per contrastare il colesterolo alto, così come una eventuale cura farmacologica prescritta -se necessario- dal proprio medico.
Anche alcune piante e integratori naturali possono essere di aiuto in tal senso. Tuttavia, anche se la lista di quelli che promettono di essere efficaci sia lunga, questo non è sempre vero. Vediamo allora le piante e gli integratori naturali che, secondo le ricerche disponibili, risultano realmente efficaci per contrastare l’ipercolesterolemia, ricordando sempre che, per assumere qualsiasi tipo di integratore, anche se naturale al 100%, è sempre opportuno parlarne con il proprio medico.
Isoflavoni di soia: uno studio ha dimostrato che integratori di isoflavoni della soia riducono significativamente il livello sierico di colesterolo totale e LDL. Anche le proteine della soia che contengono isoflavoni migliorano in modo significativo il profilo lipidico. Non vi sono invece cambiamenti legati al tasso di colesterolo HDL, ovvero quello buono. Nel caso in cui si acquistino proteine della soia, sccertarsi che contengano isoflavoni.
Origano: pianta profumata molto apprezzata nella nostra cucina. La ricerca ha dimostrato che l’olio di origano può aiutare a ridurre il colesterolo. In uno studio, 48 persone con colesterolo lievemente alto hanno seguito alcuni consigli di dieta e stile di vita per provare a ridurre il colesterolo. 32 partecipanti hanno anche inserito nella propria dieta 25 ml di olio di origano, da assumere dopo ogni pasto. Dopo tre mesi, i partecipanti a cui era stato dato l’olio di origano hanno riscontrati valori più bassi di colesterolo cattivo e valori più alti di di quello buono, rispetto ai partecipanti che avevano semplicemente seguito i consigli sulla dieta e sullo stile di vita senza aggiungere l’olio di origano. Un altro studio ha dimostrato che il carvacrolo, principale composto dell’olio di origano, ha ridotto il colesterolo nei topi a cui era stata data una dieta ricca di grassi per 10 settimane. Si ritiene che l’effetto di riduzione del colesterolo dell’olio di origano sia il risultato dei fenoli carvacrolo e timolo, dei potenti antiossidanti.
Foglie di carciofo: dalle foglie di carciofo si ricava un estratto chiamato Cynara scolymnus che può aiutare ad abbassare il colesterolo. Tale estratto infatti agisce andando a limitare la sintesi del colesterolo nel corpo. Uno studio cinese pubblicato dalla rivista Nutrition and Liver Disease, ha dimostrato che l’estratto di carciofi ha impedito l’aumento dei livelli di colesterolo totale e dei trigliceridi, riducendo l’infiltrazione infiammatoria, la degenerazione e la necrosi degli epatociti nel fegato, indicando quindi un potente effetto contro il fegato acuto causato dall’alcol. Inoltre, il carciofo contiene un composto chiamato cinarina, capace di aumentare la produzione di bile nel fegato e accelerarne il flusso dalla cistifellea, favorendo così l’escrezione del colesterolo.
Fibre solubili: diversi studi hanno dimostrato che le fibre solubili sono efficaci per diminuire il tasso colesterolo cattivo alto, riducendone l’assorbimento nell’intestino. Questo perché le fibre solubili sono in grado di legarsi al colesterolo fino a quando viene escreto. Gli alimenti maggiormente ricchi di fibre solubili sono: avena, orzo, segale, legumi come piselli e fagioli, mele, prugne, frutti di bosco, ortaggi quali carote, cavoletti di Bruxelles, broccoli, e patate dolci. Secondo le ricerche, 5-10 gr di fibre solubili sono in grado di abbassare il colesterolo cattivo del 5.
Niacina (vitamina B3): più nota come vitamina B3, gioca un ruolo importante nel diminuire il tasso di colesterolo cattivo e nell’aumentare quello buono (HDL). Secondo gli studi, la niacina può abbassare il colesterolo cattivo di circa il 10% e accrescere quello buono del 15-30%. Oltre a ciò, la vitamina B3 è efficace nel diminuire la presenza della lipoproteina (a), comunemente chiamata il “terzo colesterolo”. La niacina si trova in molti alimenti sani come legumi, lievito di birra e alcune carni. Esistono anche alcuni integratori di vitamina B3. Tuttavia, prima di assumere supplementi di questo genere, si consiglia sempre di sentire il parere del proprio medico.
Tarassaco: alcuni studi hanno dimostrato che gli integratori di tarassaco son efficaci per ridurre i livelli di trigliceridi e il colesterolo totale nel sangue. Se risulta difficile reperire le foglie e le radici di tarassaco durante tutto l’anno, esistono gli integratori alimentari di quest’erba. Si possono acquistare facilmente in erboristeria sia sotto forma di capsule sia sotto forma di compresse.
Berberina: alcaloide vegetale estratto dalle radici, dai rizomi, dal fusto e dalla corteccia di alcune piante del genere Berberis. Negli ultimi anni la berberina è studiata soprattutto per le sue proprietà ipocolesterolemizzanti e ipoglicemizzanti. Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia di questa sostanza nel ridurre il colesterolo totale, in particolare il colesterolo cattivo, e le sue proprietà nel diminuire i trigliceridi nel sangue e la pressione arteriosa alta, riducendo conseguentemente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Non solo contro il colesterolo: gli studi hanno dimostrato che l’assunzione di integratori di berberina può diminuire i livelli di zucchero nel sangue in maniera simile alla metformina, uno dei farmaci più diffusi per trattare il diabete di tipo 2. Per questo motivo, inserire la berberina nell’alimentazione, quando is ha il diabete, può essere un buon rimedio naturale per tenere a bada gli zuccheri nel sangue.