Colesterolo e malattie del cuore: le statine diminuiscono il rischio
6 Febbraio 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – Le statine rappresentano un valido aiuto nella riduzione di colesterolo e delle malattie del cuore a esso correlate, indipendentemente dall’età in cui vengono assunte.
Le statine sono i farmaci più comunemente prescritti dai medici quando vi è il bisogno di abbassare il colesterolo e salvaguardare il cuore. Questo perché, mentre gli integratori più comuni impiegati per abbassare i livelli plasmatici di colesterolo si basano sulla riduzione del suo assorbimento, le statine agiscono all’origine del problema. Bloccando l’attività dell’enzima HMG-CoA, limitano la sintesi del colesterolo endogeno: soprattutto del colesterolo cattivo (LDL), lasciando inalterato quello buono (HDL).
Fino a qui nulla di nuovo. Ora però uno studio condotto dall’Università di Sidney e pubblicato sulla rivista Lancet, ha dimostrato l’utilità delle statine anche nella riduzione del rischio cardiovascolare per gli over 75.
Per lo studio sono stati esaminati i risultati di 28 test clinici randomizzati, per un totale di 187mila pazienti di cui quasi 15mila sopra i 75 anni. Per ogni riduzione di una unità del colesterolo ‘cattivo’ grazie alle statine, scrivono gli autori, il rischio di eventi gravi vascolari cala di circa un quinto per tutte le età, mentre per quelli che riguardano specificatamente le coronarie cala del 25%, con un effetto un po’ più pronunciato (30% contro 20%) nella fascia tra 55 e 75 anni rispetto a quella più anziana. Per l’ictus e per gli interventi di introduzione di stent o di bypass coronarici la riduzione restainvece uguale per tutte le età. “Le statine sono un farmaco utile e acessibile per ridurre i rischi di attacchi cardiaci e ictus nei pazienti più anziani – scrivono gli autori -. Nonostante preoccupazioni precedenti non abbiamo trovato effetti avversi sul rischio di cancro o sulla mortalità generale in nessuna fascia d’età”.
Di quanto viene ridotto il colesterolo totale con le statine? Secondo le stime degli esperti, in media del 30-40%, mentre del 10% i trigliceridi. Già dopo un paio di settimane dall’inizio del trattamento si vedono i primi risultati, ma è dopo 30-40 giorni che si arriva ad una significativa riduzione dei valori.