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Colite ulcerosa, +40% di rischio con molta carne rossa a tavola

14 Aprile 2022 - di Claudia Montanari

I forti consumatori di carne rossa hanno un rischio del 40% più alto di sviluppare colite ulcerosa nel corso della vita. È quanto emerge da uno studio condotto in 8 Paesi europei e pubblicato sul Journal of Crohn’s and Colitis. La ricerca si inserisce nel progetto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition). Ovvero, un grande studio che dal 2004 sta indagando su circa mezzo milione di persone il legame tra alimentazione, stili di vita, fattori ambientali e cancro e altre malattie croniche.

Colite ulcerosa e consumo di carne, la correlazione

In questo caso, l’analisi ha indagato il rapporto tra alimentazione e malattie infiammatorie croniche intestinali, concentrandosi su 177 persone affette da malattia di Crohn e 418 con colite ulcerosa seguiti per circa 16 anni. I ricercatori hanno osservato che, tra i partecipanti che consumavano più carne rossa, il rischio di colite ulcerosa era del 40% più alto. Mentre non si osservava un aumento di rischio per altre fonti di proteine di origine animale (carne processata, carni bianche, pesce, uova).

Non c’era nessun nesso, invece, tra consumo di proteine di qualunque tipo e morbo di Crohn.

“Il consumo di carne e carne rossa è associato a maggiori rischi di colite ulcerosa”, concludono i ricercatori secondo cui, anche se i risultati devono essere confermati in ulteriori ricerche, sarebbe utile prendere in considerazione una “consulenza dietologica finalizzata a una riduzione del consumo di carne nelle persone ad alto rischio di malattie infiammatorie croniche intestinali”.

Colite uclerosa, cos’è e sintomi più comuni

La Colite Ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica intestinale che colpisce l’ultimo tratto di intestino, il colon e il retto. Non si conoscono ancora con precisione le cause che scatenano la colite ulcerosa: tra le ipotesi più accreditate, vi è quella di un’alterata risposta immunitaria nei confronti di microrganismi presenti nella flora intestinale, che esita in un’infiammazione prima acuta e poi cronica.

Tra i sintomi più frequenti e tipici troviamo la diarrea, spesso notturna e accompagnata dalla presenza dall’emissione di sangue “proctorragia”; il dolore addominale; nei casi più gravi febbre e perdita di peso

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