Colpi di sonno sul lavoro, la soluzione per “svegliarsi”
6 Marzo 2017 - di Mari
Verso le tre e mezza di pomeriggio vi sentite stanchi e vi prende una sorta di sonnolenza generale, magari tutti i giorni? Non vi preoccupate: quello è il momento più duro sul lavoro. Per questo motivo un tempo si faceva la pennichella. Ma oggi che siamo tutti sempre di corsa, nemmeno dovessimo salvare il mondo, la pennichella è un sogno, e non resta che affidarsi ad una tazza di caffè. Eppure il modo migliore per combattere la stanchezza sarebbe un altro: correre.
I dati di uno studio realizzato da Brooks Running, azienda che produce attrezzature sportive, dicono che nove lavoratori su dieci soffrono ogni giorno di un sensibile calo di energie proprio intorno alle 15.27: è quello il momento in cui la testa tende inesorabilmente a cedere alla forza di gravità. Il rimedio più diffuso, per sei italiani su dieci (58%), è quello del caffè, ma il 17% degli italiani confessa di concedersi un pisolino sul luogo di lavoro. E soltanto il 5% si alza per fare dell’attività fisica.
“Invece che esagerare a pranzo o andare avanti a forza di caffè, per chi fa un lavoro sedentario la soluzione potrebbe essere una bella corsetta, spiega Susana Pezzi Rodriguez, Marketing Manager Brooks Italia che sta collaborando in tutta Europa con alcune aziende per collaudare delle pause running durante la giornata lavorativa. Tutti sappiamo che la corsa ha la capacità di aiutarci a non sentire il peso della vita quotidiana e di darci felicità, salute e motivazione”.
Dalla ricerca emerge che l’84% dei lavoratori italiani non svolge alcuna attività fisica durante il giorno. In media un lavoratore italiano trascorre 5 ore e 7 minuti seduto alla propria scrivania, mentre il 20% raggiunge l’impressionante totale di 8 ore e oltre sempre seduto.
Il crollo alla scrivania è una costante da Nord a Sud, che coinvolge tutti indistintamente senza differenze geografiche. I picchi si registrano in Emilia-Romagna, dove il colpo di sonno in ufficio riguarda il 94,4% degli impiegati, in Calabria (94,9%), e in Veneto (96,4%).
La caduta verticale delle energie attorno alle 15:27 ha una durata che varia dai 22 minuti e 30 secondi del Molise ai 38 minuti e 45 secondi del Trentino Alto Adige (oltre 4 minuti in più della Sicilia, per dire, ferma a 31 minuti e 27 secondi). Un dato che ribalta, insomma, molti luoghi comuni.
Questa eclissi dell’energia sul luogo di lavoro (la cui media nazionale è di 34 minuti al giorno) significa sull’anno un totale di 141 ore di scarsa produttività. Per questo motivo, sottolinea il personal trainer Daniel Fontana, inserire una “pausa corsa” nella giornata lavorativa potrebbe portare dei benefici ai lavoratori. “Tutti noi in alcuni momenti della giornata ci sentiamo svogliati o stanchi, o abbiamo semplicemente voglia di non sentire le pressioni della routine quotidiana. Una ‘pausa corsa’ ha il potere di trasformare una giornata all’insegna della noia e dello stress in qualcosa di completamente diverso. Correre per almeno 30 minuti durante la pausa pranzo lascia addosso una sensazione di felicità e motivazione che ha un’efficacia immediata in termini di energia nel corso della giornata”.