Contro l’influenza lavarsi le mani. Ma non con i saponi antibatterici
8 Gennaio 2014 - di Mari
WASHINGTON – Influenza, il picco è in arrivo. La prima raccomandazione per limitare il contagio è lavarsi spesso le mani. E sotto accusa negli Stati Uniti finiscono i saponi e i gel antibatterici usati per disinfettarsi le mani in caso di mancanza dei normali acqua e sapone.
A metterli sotto accusa sono gli esperti dell’ente regolatorio per i farmaci statunitense, la Food and Drug Administration (Fda). Secondo loro i potenziali rischi sarebbero maggiori dei benefici.
Al momento infatti, spiega l’Fda dal suo sito, non ci sono prove che questi prodotti da banco siano più efficaci nel prevenire la trasmissioni di malattie del semplice lavarsi le mani con acqua e sapone normale. Inoltre, contengono sostanze chimiche, come triclosan e triclocarban, che possono risultare pericolose e che non sono presenti nei saponi semplici.
Come ha spiegato Colleen Rogers, microbiologa della Fda, i nuovi dati suggeriscono che i rischi associati all’uso quotidiano e a lungo termine dei saponi antibatterici possano superare i loro benefici. Alcune sostanze possono, infatti, contribuire alla resistenza batterica agli antibiotici e avere imprevisti effetti ormonali, osservati finora sugli animali, e che quindi non è detto vi siano anche sull’uomo, ma su cui occorre, secondo l’Fda, maggiore approfondimento.
Inoltre l‘esposizione a queste sostanze chimiche attive è maggiore di quanto precedentemente ritenuto, il che aumenta le preoccupazioni circa i potenziali rischi associati ad un uso regolare e a lungo termine.
Alla luce di questi dati l’agenzia ha pubblicato una proposta di regolamento in cui si chiede alle aziende produttrici di fornire maggiori dati sostanziali che dimostrino la sicurezza ed efficacia dei saponi antibatterici per mani e corpo usati con l’acqua.
L’Fda sta anche collaborando con l’Agenzia di protezione ambientale (Epa) per regolamentare l’uso del triclosan, rivedendone gli effetti da due diverse prospettive. L’Epa infatti sta aggiornando le valutazioni sui suoi effetti quando è presente nei pesticidi, mentre l’Fda nei saponi.