Salute

Coronavirus e integratori naturali: possibili rischi

Chi sta cercando di difendersi dal nuovo coronavirus con integratori naturali a base di erbe deve fare attenzione.

Questi prodotti potrebbero interferire con il buon funzionamento del sistema immunitario, indebolendone la reazione. 

Lo sottolinea l’Agenzia per la sicurezza alimentare francese, l’Anses, in  un documento, citato dal sito italiano Il Fatto Alimentare.

Il documento sottolinea che alcuni integratori svolgono un’azione antinfiammatoria non dissimile a quella dei farmaci cosiddetti FANS e, in quanto tali, immunomodulanti.

Le piante coinvolte nel dossier.

Le piante cui fare attenzione: quelle che hanno acido acetilsalicilico come il salice, la regina dei prati, la betulla, il pioppo, la verga d’oro e la poligala.

Attenzione anche a quelle con altri principi attivi antinfiammatori quali l’arpagofito, la curcuma, l’echinacea, l’unghia di gatto, cui si aggiungono quelle del genere Boswellia e Commiphora.

Dunque, se presi solo a scopo preventivo contro il coronavirus, questi integratori andrebbero sospesi. Se invece si stanno assumendo per curare una patologia infiammatoria, va informato il proprio medico per capire cosa fare.

Assunzione della vitamina D.

Il dossier invita anche ad assumere la vitamina D attraverso gli alimenti, evitando le formulazioni pure. Sì alla luce solare, fonte naturale della vitamina.

Vediamo in quali cibi si trova la vitamina D. Il salmone è un’ottima fonte insieme a proteine, acidi grassi omega-3. Scegli quelli selvatici, scottati in padella o scegli salmone selvatico in scatola per un’opzione facile e meno costosa.

Altro pesce da provare è la trota iridea, che contiene una grande varietà di vitamine, minerali e proteine. Mettere nel carrello anche i funghi (attenzione a scegliere quelli la cui provenienza è certa).

Ci sono poi le uova. La vitamina D si trova principalmente nel tuorlo. Questo alimento contiene aminoacidi essenziali e sono un’ottima fonte di colina e grassi sani.

Anche il tonno in scatola può essere un’alternativa, così come le sardine. Infine l’olio di fegato di merluzzo è una delle principali fonti di vitamina. Sì anche allo sgombro e al burro.

Silvia_Di_Pasquale

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