LONDRA – La musica classica fa bene al cuore. Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Ludwig van Beethoven soprattutto. A dirlo è uno studio dell’Università di Oxford. I cardiologi britannici hanno infatti scoperto che le melodie del “Va pensiero”, del “Nessuno dorma” e della Nona Sinfonia sono in grado di ridurre la frequenza cardiaca, migliorando la pressione sanguigna di chi ascolta, e quindi abbassando il rischio cardiovascolare.
Il motivo è semplice: le note di queste musiche hanno dei ritmi simili a quelli che regolano la pressione, con un effetto rilassando. I cardiologi britannici hanno passato in rassegna i lavori scientifici che negli ultimi decenni hanno esplorato l’impatto dei diversi tipi di musica sulla pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Hanno quindi verificato varie ipotesi, che coinvolgono sei diversi tipi di musica, su un piccolo gruppo di studenti.
Da questo studio è risultato che la musica classica con un ritmo lento ha un il maggiore impatto sul cuore, riducendo la pressione sanguigna. Mentre brani di musica classica con un ritmo più veloce, tra cui un estratto dalle “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi, non hanno avuto un effetto su cuore e sangue.
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