Demenza senile, con test del sangue diagnosi precoce
28 Maggio 2021 - di Silvia_Di_Pasquale
La demenza è un deterioramento cognitivo legato all’età e generalmente irreversibile.
Con la pandemia da Covid-19 oltre il 60% delle persone affette da demenza ha presentato un aumento dei disturbi del comportamento per via dell’isolamento.
Più del 65% dei familiari si è scoperto più vulnerabile e affetto da sintomi evidenti di stress.
Il lockdown ha portato all’incremento di sintomi neuropsichiatrici nelle persone con demenza e le loro famiglie.
La diagnosi tempestiva delle demenza con un semplice test.
Sarà sufficiente un semplice test del sangue per ottenere una diagnosi precoce di demenza, una condizione generalmente legata all’età avanzata, che può tuttavia colpire anche prima dei 65 anni.
A metterlo a punto i ricercatori del Royal Melbourne Hospital.
I primi sintomi di demenza sono spesso depressione e ansia, ma molte persone non si rendono conto di avere la malattia. Questo è specialmente il caso dei pazienti più giovani.
Il test, descritto dal responsabile della ricerca, il neuropsichiatra Dennis Velakoulis, alla Tv nazionale Abc, misura il livello del neurofilamento a catena leggera (NfL) nel sangue, una proteina che aiuta a mantenere la struttura delle cellule cerebrali.
“La sua presenza in livelli elevati nel fluido spinale e nel sangue – spiega – segnala un danno cerebrale neurodegenerativo”. Quando le cellule cerebrali sono danneggiate, la proteina è rilasciata nel sangue.
“In molte situazioni che medici anche specialisti incontrano – continua – non è chiaro se una persona soffre invece di un disturbo psichiatrico, come la depressione“.
Lo studioso spera che il test possa aiutare i pazienti a ottenere tempestivamente una diagnosi corretta.
E conclude: “Il neurofilamento a catena leggera non è presente nei campioni di pazienti con malattie mentali, il che significa che il test può differenziare tra le due condizioni. Potrà inoltre assistere nella diagnosi di altre rare condizioni neurologiche in cui avviene la morte di cellule cerebrali”.