Depressione, alcuni medicinali da banco possono aiutare a contrastarla

Depressione, alcuni medicinali da banco possono aiutare a contrastarla

29 Ottobre 2019 - di Claudia Montanari

ROMA – Gli antinfiammatori come aspirina e paracetamolo o gli integratori di omega 3 funzionano come antidepressivi: sono sicuri ed efficaci nel frenare i sintomi della depressione maggiore e i loro effetti sono ancora più forti se addizionati alla normale terapia antidepresssiva. Lo rivela una ricerca basata sull’analisi di dati di diverse sperimentazioni cliniche e pubblicata sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry.

Lo studio è stato coordinato da Matthew Kiernan della University of Sydney Medical School. Negli ultimi anni è stato un susseguirsi di evidenze scientifiche secondo cui l’infiammazione cronica a livello di tutto l’organismo contribuisce allo sviluppo di disturbi depressivi. Ad esempio diversi studi hanno dimostrato che un livello elevato di infiammazione si associa alla resistenza alle terapie, per cui la somministrazione di un antinfiammatorio potrebbe rendere efficace un antidepressivo altrimenti inutile (gli antidepressivi oggi disponibili, infatti, non sono efficaci su circa un paziente su tre e molti pazienti interrompono le cure perché gli effetti collaterali possono essere troppo pesanti).

Gli australiani hanno esaminato i dati di sperimentazioni cliniche che hanno confrontato con un placebo uno o più antinfiammatori appartenenti a diverse categorie farmaceutiche (analgesici classici come l’aspirina o il paracetamolo, antinfiammatori come ibuprofene o simili, statine – farmaci per il colesterolo alto -, integratori di omega 3, antibiotici della classe delle minocicline e altri farmaci). È emerso che gli antinfiammatori sono stati il 52% più efficaci del placebo nel ridurre la gravità dei sintomi nel loro insieme, e ben il 79% più efficaci nell’eliminare completamente i sintomi, misurati secondo precise scale di valutazione prima e dopo l’assunzione dei farmaci stessi.

La depressione è la seconda malattia causa di disabilità e morte dopo le malattie cardiovascolari. In Italia ne soffrono più di 3 milioni di persone e più della metà è rappresentata dal sesso femminile. Come si manifesta: la depressione è un disturbo psichico caratterizzato da un bassissimo tono dell’umore che si protrae per la maggior parte della giornata, al di là degli eventi esterni.

Spiega Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, Presidente Eurodap Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico: “Questo stato di tristezza perenne è accompagnato da malumore, pensieri negativi verso se stessi, gli altri e il futuro. Il Black dog, come lo hanno imparato a chiamare gli americani, è un cane nero che ti fa sempre compagnia, che ti succhia l’energia vitale impedendoti di vivere a pieno la vita come un tempo. Chiedere aiuto, per chi ne soffre, può essere molto difficile in quanto si crede che nessuno possa comprendere la propria condizione e quando lo si riesce a fare difficilmente si ricevono le cure adeguate. Ciò non toglie che bisogna sempre consultare un esperto in caso di sospetta depressione e iniziare immediatamente una cura prima che questa si cronicizzi”.

Perché colpisce soprattutto le donne: “Ci sono motivi di ordine culturale, in quanto la donna ha una maggiore facilità a denunciare il proprio malessere; motivi di ordine sociale, legati alle frustrazioni e alle ancora elevate difficoltà che molte donne incontrano nella loro realizzazione in ambito lavorativo; motivi di ordine biologico, legati alle tempeste ormonali cui l’organismo femminile viene sottoposto (cicli mestruali, gravidanze, menopausa) e che possono favorire lo sviluppo di crisi depressive”, aggiunge Vinciguerra.

Come sconfiggere la depressione? “Non è possibile superare una crisi depressiva con la volontà. Durante una crisi depressiva, proprio a causa della malattia, il soggetto ha a disposizione una scarsissima quantità di energia psichica, a volte appena sufficiente per andare avanti. Dobbiamo tenere presente che, per definizione, la volontà è la quantità di energia psichica di cui un soggetto dispone: risulta quindi evidente che un depresso, già con poca energia psichica, non possa far leva su di essa per superare lo stato depressivo”, conclude l’esperta.