Depressione post partum, nasce un progetto di aiuto per neo mamme
25 Luglio 2020 - di Claudia Montanari
Aiutare le neomamme a vivere in serenità gravidanza e nascita, prevenire la depressione post partum, eventualmente diagnosticarla e prendere in carico le donne che ne soffrono.
Questo l’obiettivo del progetto regionale del Veneto di prevenzione, diagnosi e cura della depressione materna. Il progetto è stato selezionato e finanziato dal Ministero della Salute con 275 mila euro.
Un aiuto per le donne con la depressione post-partum
La regione Veneto, in collaborazione con il Registro Nascita istituito presso il Coordinamento malattie rare, intende implementare i percorsi di accompagnamento per la gravidanza, il parto e il periodo neonatale in tutte le nove Ulss del Veneto.
Intende inoltre valorizzare le esperienze migliori, sia ospedaliere che territoriali, già presenti in alcune aree del Veneto. Con particolare attenzione al disagio psichico materno dovuto spesso alla depressione post partum.
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A breve partirà la campagna informativa. Vedrà la distribuzione di pieghevoli e locandine nei reparti di ostetricia e ginecologia di tutte le Ulss, nei poliambulatori, consultori e studi dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
Un modo per ricordare alle donne che “ogni nuova vita è una grande avventura”. Inoltre, per lanciare il messaggio che, in caso di difficoltà, è possibile chiedere aiuto ai servizi ospedalieri e territoriali indicati.
Iniziato il programma di formazione
Nel frattempo è iniziato il programma di formazione che coinvolgerà nel tempo 4 mila operatori sanitari.
Lo scopo è quello di sensibilizzarli sugli aspetti psichici della gravidanza e del parto, aiutarli ad intercettare eventuali segnali di malessere o depressione post-partum. Servirà anche per creare rete tra i vari servizi, compresi quelli di psichiatria per i casi più a rischio.
Il piano di formazione ospedaliera e territoriale in queste settimane sta coinvolgendo (con la didattica a distanza) 900 ostetriche, 150 psicologi/psichiatri, 200 ginecologi, 2500 medici di medicina generale e 500 pediatri di libera scelta che operano nelle 3 Ulss pilota del progetto (Belluno, Treviso e Padova) e in tutti i punti nascita della Regione.