Depressione, svegliarsi un’ora prima può ridurre il rischio
3 Giugno 2021 - di Silvia_Di_Pasquale
Svegliarsi un’ora prima potrebbe ridurre il rischio di depressione del 23%.
E’ quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry.
Il problema è diventato molto comune durante la pandemia da Covid-19, non solo per chi l’ha sperimentato a causa dei disagi da lockdown.
Circa un terzo dei malati ricoverati per forme gravi di Covid ha sofferto di disturbi come depressione, ansia, insonnia e sindrome da stress post-traumatico a tre mesi dalle dimissioni.
In generale la depressione colpisce in Italia circa 3,5 milioni di persone, ma solo una su due riceve un trattamento corretto e tempestivo (Dati 2019).
Per le neo mamme una durata del sonno insufficiente (meno di sette ore a note) si associa a maggiori segni di invecchiamento sul Dna, quindi a un invecchiamento biologico accelerato.
Questo testimonia quanto il problema sia diffuso e troppo spesso trascurato, sebbene sempre più celebrities stiano ultimamente parlando di problemi di salute mentale come il principe Harry.
Depressione e risveglio anticipato, lo studio.
Lo studio su 840.000 persone, condotto dai ricercatori dell’Università del Colorado Boulder e del Broad Institute of MIT e Harvard, si è occupato proprio del rapporto tra sonno e depressione.
Se qualcuno che normalmente va a letto all’una si addormenta a mezzanotte e dorme la stessa durata, potrebbe ridurre il rischio del 23%; Se va a letto alle 23:00, potrebbero ridurlo di circa il 40%.
L’autore senior, Celine Vetter, ha spiegato:
“Sappiamo da tempo che esiste una relazione tra i tempi del sonno e l’umore, ma una domanda che sentiamo spesso dai medici è: quanto tempo prima dobbiamo cambiare le abitudini delle persone per vedere un beneficio?”.
“Abbiamo scoperto che anche svegliarsi un’ora prima è associata a un rischio significativamente inferiore di depressione“.
Precedenti studi osservazionali hanno dimostrato che i nottambuli hanno il doppio delle probabilità di soffrire di depressione rispetto ai mattinieri, indipendentemente da quanto tempo dormono. (Fonte Medical X Press).