Diabete, 2 malati su 3 vivono in città. Ecco perché
12 Novembre 2014 - di Mari
ROMA – Due malati di diabete su tre vivono in città. Colpa di cattive abitudini alimentari e scorretti stili di vita. Si mangia meno sano, ci si muove di meno, e così il rischio sale. A dirlo è l’International Diabetes Federation (IDF, ovvero la Fondazione Internazionale Diabete), che stima che nel mondo siano 246 milioni (65%) i malati di diabete che vivono in città, contro i 136 milioni di malati che vivono in campagna.
E il numero è destinato a crescere. Nel 2035 si stima che raggiungeranno il 70% le persone con diabete nelle città: 347 milioni rispetto ai 147 milioni che abiteranno fuori dai grandi centri abitati. Chi si sposta in città ha infatti maggior probabilità di sviluppare la malattia rispetto a chi rimane fuori dai grandi centri.
La colpa è dell’alimentazione, troppo ricca di grassi e calorie, e della vita sedentaria: quattro italiani su dieci, infatti, sono completamente inattivi, dice il Censis, e solo uno su quattro pratica un qualche sport.
Come spiega Salvatore Caputo, Presidente Diabete Italia (l’organizzazione che raccoglie le società scientifiche e le associazioni di volontariato delle persone con diabete):
“È come se la città ‘alimentasse’ il diabete, in maniera lenta ma continua, ed è per questo motivo che proprio dalle città e dallo stile associato alla vita cittadina bisogna partire per concentrare gli sforzi volti ad arginare la pandemia diabete, sempre più gravosa per il nostro sistema sanitario. Questo vuol dire soprattutto fare ‘prevenzione'”.