Diabete, 4 consigli per ridurre i rischi
23 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Il diabete è uno dei maggiori fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Le persone che ne sono affette possono ridurre i rischi che minano la salute del cuore modificando alcuni altri fattori di rischio. Come specifica il sito dell’Istituto Superiore di Sanità, bisogna fare attenzione a ciò che si mangia e avere un’alimentazione bilanciata, povera di zuccheri e grassi, ma anche controllare il peso. Fondamentale svolgere regolarmente attività fisica. Muoversi non solo favorisce la perdita dei chili in eccesso, ma contribuisce anche ad abbassare il livello di zuccheri nel sangue. E’ necessario inoltre limitare il consumo di alcol.
Si parla di diabete quando la glicemia misurata a digiuno almeno due volte a distanza di una settimana è uguale o superiore a 126 mg/dl. La malattia non va sottovalutata perché può avere conseguenze gravi sull’organismo. Chi la trascura può andare incontro a complicanze macro e microvascolari. Il diabete aumenta anche il rischio di aterosclerosi, favorisce l’ipertensione e l’ipercolesterolemia. Riduce inoltre il livello dell’HDL-colesterolemia. Ci possono essere anche complicanze a danno degli occhi, dei reni e del sistema nervoso.
Come capire se si ha il diabete? Non è semplicissimo perché non ci sono degli effetti diretti visibili sul corpo. Bisogna fare attenzione ad altri campanelli d’allarme. Il primo è la necessità di bere spesso. Il secondo è il bisogno di urinare più frequentemente del solito, in particolare di notte. Il terzo la sensazione di stanchezza. Il quarto la perdita di peso e della massa muscolare. Il quinto il prurito agli organi genitali e/o frequenti episodi, nella donna, di candidosi. Il sesto: tagli o ferite che si rimarginano lentamente.
Dire che il diabete è causato dallo zucchero in eccesso che di mangia non è propriamente corretto, perché la che la malattia è provocata dall’inadeguata produzione, o dalla totale mancanza, dell’ormone insulina. Una dieta ricca di zucchero può tuttavia influenzare o accelerare la progressione della malattia. Per l’affermazione che lo zucchero ingerito sia una vera e propria causa servono prove scientifiche inoppugnabili.