Diabete, carboidrati? Meglio a fine pasto
3 Ottobre 2017 - di Mari
In caso di diabete di tipo 2 il principale consiglio è di limitare, se non addirittura di evitare, i carboidrati, ma se proprio li si vuole mangiare il secondo consiglio è di assumerli a fine pasto: in questo modo si dimezza il picco glicemico successivo. E’ quanto rivela uno studio pubblicato dalla rivista Bmj Diabetes Research and Care, in cui sono stati testati diversi ordini di assunzione degli alimenti.
I ricercatori della Weill Cornell University hanno arruolato sedici pazienti con diabete di tipo 2, chiedendo loro di consumare lo stesso pasto, composto da pane, pollo, insalata e succo d’arancia tre volte, ma in ordine diverso. Mangiando i carboidrati alla fine del pasto, la glicemia postprandiale è risultata essere la metà di quella che avevano quando invece li mangiavano all’inizio, e il 40% più bassa rispetto a quando tutti gli alimenti venivano consumati insieme.
“Noi tutti sappiamo che mangiare meno carboidrati serve a controllare i livelli di zuccheri nel sangue, ma può essere difficile qualche volta seguire questo suggerimento – scrivono gli autori -. Mangiarli per ultimi può essere una buona strategia”.
I risultati dello studio non stupiscono Gabriele Riccardi, docente di endocrinologia dell’università Federico II di Napoli e membro della Società italiana di diabetologia (Sid). “Si sa già, anche da studi precedenti, che se all’inizio del pasto ci sono alimenti ricchi di fibre, come la verdura, queste hanno un effetto sia di migliorare il senso di sazietà, sia rallentare l‘assorbimento del glucosio – spiega Riccardi -. Anche le proteine hanno un effetto in questo senso, se mezz’ora prima di sedersi a tavola si fa un piccolo spuntino a base di alimenti proteici, basta una manciata di noccioline, questi aiutano a stimolare la secrezione insulinica per cui quando arrivano i carboidrati l’organismo è già predisposto a metabolizzarli. E’ importante che i pazienti seguano una dieta corretta”.