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Diabete, cibi da evitare a colazione

15 Maggio 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – La colazione è uno dei pasti fondamentali della giornata. Chi è diabetico deve fare attenzione a non esagerare con gli zuccheri. Questo vale soprattutto per noi italiani che facciamo una colazione ricca di carboidrati. Secondo uno studio pubblicato il mese scorso da un professore della Scuola di salute ed esercizio fisico della UBC Okanagan, Jonathan Little, ha scoperto che una colazione ricca in grassi piuttosto che carboidrati può aiutare a controllare i livelli di zucchero nel sangue durante il giorno.

Come si legge sul sito ExpressUk, Little ha spiegato: “Ci aspettavamo che limitare i carboidrati a meno del 10% a colazione avrebbe aiutato a prevenire il picco dopo questo pasto, siamo rimasti un po’ sorpresi dal fatto che questo avesse un effetto sufficiente e che il controllo generale del glucosio e la stabilità fossero migliorati (…)”.

Quali cibi evitare a colazione per controllare il diabete? Cereali e farina d’avena: pane e cereali come pane bianco e bagel. Alcuni frutti come mango, pera e banana. Yogurt zuccherato. Succo di frutta con zuccheri aggiunti (meglio la frutta intera). Ogni tipo di dolce, dalle torte alle crostate ai cornetti. Da evitare anche le marmellate così come le bevande vegetali con zuccheri aggiunti. Attenzione anche alle barrette di cereali e ai muesli.

Meglio preferire biscotti integrali senza zuccheri aggiunti, o comunque a basso indice glicemico. Oppure prediligere il pane di segale integrale. In generale, il consiglio più importante è quello di affidarsi a uno specialista dell’alimentazione, che sia un dietologo o un nutrizionista. In alternativa è possibile optare per colazioni proteiche, come fanno molti sportivi. Ma anche in questo caso piuttosto che darsi al fai da te è consigliabile essere seguiti da un esperto.

Con una dieta efficace il diabete regredisce in via definitiva in quasi un caso su due e questo si deve alle cellule del pancreas che producono insulina – le beta cellule – che ricominciano a funzionare grazie alla perdita di peso. Lo ha rivelato una ricerca pubblicata sulla rivista Cell Metabolism e condotta da Roy Taylor della Newcastle University. Il diabete colpisce nel mondo 422 milioni di persone e nel 90% dei casi si tratta di ‘diabete di tipo 2’ o insulino-resistente in cui, cioè, il corpo non risponde bene all’insulina (ormone che regola la glicemia, ovvero la concentrazione di zucchero nel sangue).

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