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Diabete, formaggi e latticini si possono mangiare? Cosa dice il diabetologo

21 Aprile 2020 - di Claudia Montanari

Una alimentazione controllata e sana è alla base del benessere psico-fisico di chi combatte contro il diabete. A tal proposito, i pazienti diabetici spesso si chiedono se e quali alimenti possono essere mangiati. Uno di questi è il formaggio, i latticini e tutti i derivati del latte, su cui spesso i diabetologi hanno necessità di fare chiarezza.

Come sottolineano gli esperti, ogni persona con il diabete risponde alla malattia in modo diverso ed è importante che faccia sempre riferimento ai consigli del proprio medico. Tuttavia, esistono alcune direttive valide sempre, che fanno riferimento alle linee guida e a studi osservazionali validi.

Innanzitutto, per riuscire a gestire il diabete è fondamentale tenere sotto controllo la propria dieta. Tuttavia, soprattutto sul web si può incappare in notizie false o parzialmente false che possono indurre confusione. Il professor Enzo Bonora, ordinario di endocrinologia dell’Università di Verona e direttore del reparto di endocrinologia, diabetologia e malattie del metabolismo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, ha attivato sulla sua pagina Facebook una rubrica contro le fake news, in cui spiega se, come e quanto determinati alimenti (per esempio pasta e pane) possano essere assunti da chi ha il diabete. In un video di alcuni giorni fa, il professore si è occupato dei latticini, formaggi e derivati del latte.

Formaggi, si possono mangiare?

Innanzitutto, il professore spiega che latte, yogurt ma anche il formaggio possono essere presenti nella dieta di chi ha il diabete. Tuttavia, è importante tenere sotto controllo le quantità. “Il latte intero, lo yogurt intero e a maggior ragione il formaggio contengono grassi, ovvero calorie. Questo vuol dire che quando si allestisce il menù giornaliero o settimanale, è importante tener conto del fatto che -ad esempio- se si sceglie di mangiare il formaggio al posto della carne, si stanno introducendo più calorie. Un etto di formaggio e un etto di bresaola non sono interscambiabili in termini di grassi e calorie ingerite”.

Questo non vuol dire -spiega il professore- bandire il formaggio. Una porzione di formaggio una o due volte a settimana è consentita. “Cosa è consentito quotidianamente -aggiunge Enzo Bonora- se piace il formaggio, è aggiungere una spolverata di parmigiano o pecorino alla pasta, ciò vuol dire non più di 10-15 grammi”.

Formaggi e carboidrati:

Il formaggio aumenta la glicemia? Chi ha il diabete deve tenere conto anche la quantità di carboidrati assunta. Il professore spiega: “Innanzitutto, bisogna fare distinzione tra formaggi freschi e stagionati. Quelli freschi contengono più carboidrati di quelli stagionati, che invece ne contengono zero o poco più di zero”. Tuttavia, la quantità di carboidrati nei formaggi non è alta: “per esempio nel latte o nello yogurt magro ci sono non più di 4 -6 gr ogni 100 gr di prodotto. Per questo, l’indice glicemico in questi prodotti è piuttosto basso”.

Formaggi e calorie:

Questo non vuol dire che chi ha il diabete può mangiare formaggi e latticini in grandi quantità: “Pur avendo pochissimi carboidrati, i formaggi sono ricchi di grassi e calorie (che in alcuni formaggi stagionati possono arrivare fino a 400 calorie ogni 100 gr) con un notevole apporto di grassi”. Per quesot motivo, se si soffre di colesterolo alto o trigliceridi alti, è sconsigliato assumere troppo formaggio.

Il professore aggiunge: “formaggi, latticini e derivati del latte possono essere inseriti nello schema settimanale, discutendone con il proprio medico, in maniera che l’apporto sia calibrato bene e non eccedere quindi con le calorie. Ancora una volta, è bene specificare che la quantità è estremamente importante, anche più importante della qualità di un prodotto, perché non c’è niente che sostanzialmente debba essere abolito dalla dieta se se ne mangia nelle giuste quantità”.

Mangiare tanto formaggio fa venire il diabete o aumenta la mortalità?

“A queste domande -spiega il professore- generalmente si risponde con gli studi osservazionali e la letteratura. Ebbene, diversi studi hanno dimostrato che chi mangia più yogurt, per esempio, ha una certa riduzione di rischio di sviluppare il diabete. La cosa più importante -conclude il professore. è tenere sempre sotto controllo le quantità ingerite”.

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Foto in evidenz di Jill Wellington da Pixabay

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