Diabete, la cattiva abitudine che raddoppia il rischio di svilupparlo
21 Agosto 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica causata da diversi fattori come stile di vita sedentario, alimentazione squilibrata, obesità e anche alcuni fattori genetici. Tuttavia, il diabete si può prevenire a patto di condurre uno stile di vita sano, scegliendo alimenti salutari e praticando attività fisica regolare. Questo perché anche alcune abitudini quotidiane sbagliate possono aumentare il rischio di sviluppare il diabete. Nello specifico, uno studio ha dimostrato che una cattiva abitudine in particolare raddoppia il rischio di diabete.
Quando si ha il diabete di tipo 2, il pancreas non produce abbastanza insulina per gestire al meglio i livelli di zucchero nel sangue causando i pericolosi picchi glicemici. Poiché questa malattia è fortemente legata allo stile di vita, esistono alcuni modi naturali che ci aiutano a diminuire il rischio di diabete. Allo stesso tempo, però, alcune scelte sbagliate possono aumentare la probabilità di svilupparlo.
Uno studio ha rivelato che un’abitudine quotidiana legata al cibo può aumentare il rischio. Secondo una ricerca presentata all’International Congress of Endocrinology and European Congress of Endocrinology, la cattiva abitudine di mangiare di corsa e divorare il cibo aumenta di due volte e mezzo la probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2. Fino ad ora, numerose ricerche hanno collegato il mangiare in eccesso e l’obesità ad un maggior rischio di diventare diabetici, ma questa è la prima volta che viene presa in analisi la velocità in cui si ingerisce il cibo e che questa viene identificata come un fattore di rischio per il diabete di tipo 2.
Il team di ricerca coordinato dalla dott.ssa Lina Radzeviciene dell’Università lituana di scienze della salute ha determinato scientificamente per la prima volta il ruolo che la velocità con cui mangiamo ha come fattore di rischio indipendente per il diabete di tipo 2. Nello specifico, il gruppo di ricerca ha confrontato 234 pazienti con diabete di tipo 2 diagnosticato da poco e un gruppo di controllo di 468 persone non affette dalla malattia. Il rapporto tra i casi e il gruppo di controllo era di uno a due ed essi erano accoppiati in base al sesso e all’età. Ai partecipanti è stato fatto compilare un questionario, utile a raccogliere informazioni sui possibili fattori di rischio del diabete, nel quale classificavano la velocità in cui mangiavano rispetto agli altri (più lentamente, uguale, più velocemente). Sono state anche prese le misure del corpo (altezza, peso, circonferenza della vita e dei fianchi) in base alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Dopo aver fatto i dovuti aggiustamenti rispetto ad altri fattori di rischio (genetica, istruzione, attività fisica, indice di massa corporea, circonferenza della vita, fumo di sigaretta e livelli dei trigliceridi nel sangue) i ricercatori hanno constatato un aumento di oltre il doppio del rischio di diabete tipo 2 associato all’abitudine di mangiare velocemente. Ulteriori risultati hanno dimostrato che i malati avevano un indice di massa corporea più alto e un livello di istruzione significativamente inferiore rispetto al gruppo di controllo.
La dott.ssa Lina Radzeviciene ha commentato: “La prevalenza del diabete tipo 2 sta aumentando globalmente e sta diventando un’epidemia mondiale. Sembra coinvolgere l’interazione tra background genetici suscettibili e fattori ambientali. È importante identificare i fattori di rischio modificabili che potrebbero aiutare le persone a ridurre le probabilità di sviluppare la malattia”.