Diabete, il frutto tropicale che aiuta a ridurre la glicemia
5 Novembre 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – Quando si ha il diabete di tipo 2 è molto importante rivedere la propria dieta quotidiana, che deve essere mirata a tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue per ridurre il rischio di sviluppare problemi di salute anche gravi. Nello specifico, evitare determinati alimenti può aiutare chi ha il diabete a tenere sotto controllo la glicemia. Esistono invece alcune opzioni dietetiche che possono aiutare il paziente diabetico a gestire i livelli di zucchero nel sangue.
Quando si ha il diabete di tipo 2, il pancreas non produce abbastanza insulina per regolare l’aumento dei livelli di zucchero nel sangue. Questa condizione, se non trattata, può causare complicazioni di salute come malattie cardiache e ictus. Apportare alcune modifiche alla propria dieta può essere di aiuto per compensare la mancanza di insulina e tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue. Secondo le linee guida nazionali, non c’è nulla che non si possa mangiare se si ha il diabete di tipo 2, ma è necessario limitare determinati alimenti. Come regola generale, per tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue, chi è diabetico dovrebbe scegliere di assumere una vasta gamma di alimenti – tra cui frutta, verdura e cereali integrali.
Un frutto che è stato collegato a bassi livelli di zucchero nel sangue è il melone amaro, noto anche come zucca amara o Momordica charantia. Si tratta di un frutto tropicale, nonché un alimento base di molti tipi di cucina asiatica. Secondo Diabetes.co.uk, il frutto contiene almeno tre sostanze attive con proprietà anti-diabetiche, tra cui il charanti, che ha dimostrato di avere un effetto ipoglicemizzante, e il polipeptide-P, una sorta di insulina vegetale in grado di ridurre la glicemia nel diabete di tipo 2
Il sito ha aggiunto: “È anche noto che il melone amaro contiene una lectina che riduce le concentrazioni di glucosio nel sangue agendo sui tessuti periferici e sopprimendo l’appetito in un modo simile a quello dell’insulina”. Le lectine sono un tipo di proteina che, legandosi allo zucchero, sopprime l’appetito, impedendo a chi soffre di diabete di tipo 2 di mangiare troppo.
Numerosi studi clinici indicano l’effetto ipoglicemizzante del melone amaro, incluso uno studio clinico di quattro settimane pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology, che ha dimostrato che una dose giornaliera di 2.000 mg di melone amaro ha ridotto significativamente i livelli di glucosio nel sangue tra i pazienti con diabete di tipo 2. Altri studi fanno eco a questa scoperta, suggerendo un’associazione tra l’assunzione di melone amaro e un migliore controllo glicemico.
Il frutto può essere assunto essiccato, a pezzetti o in polvere, oppure sotto forma di infuso e tè (molto apprezzato nei paesi dell’Asia orientale) per attenuarne il sapore amaro. Se ne può anche bere la spremuta di frutto fresco e viene impiegato in molte ricette culinarie, come per esempio il Goya chanpuru. Per attenuare il più possibile la sua amarezza, il frutto va lasciato a lungo immerso in acqua salata e molto calda.