Diabete: insalata prima dei pasti contro la glicemia alta
3 Marzo 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – Diabete e glicemia alta si combattono anche e soprattutto a tavola. Gli esperti sono concordi nell’affermare che una alimentazione equilibrata e mirata contro i picchi glicemici, infatti, risulta la nostra migliore alleata alla lotta contro il diabete, oltre ovviamente all’eventuale cura farmacologica prescritta dal proprio medico. A tal proposito, un trucco potrebbe darci una mano: cambiare l’ordine degli alimenti durante i pasti potrebbe essere la chiave per abbassare la glicemia. Basterebbe invertire l’insalata con la pasta all’inizio del pranzo o della cena per riuscire a tenere meglio sotto controllo il valore della glicemia e dell’insulina dopo i pasti e di conseguenza la chiave per dimagrire. Ne è convinto il dottor Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, docente universitario e autore di “Conosci il tuo corpo, scegli il tuo cibo”(Aboca 2016).
In Italia il 45% della popolazione è in sovrappeso e vede aumentare per questo il rischio di malattie cardiovascolari, tumori e disturbi metabolici. “L’epidemia di obesità in corso – sottolinea il dottor Rossi – dipende dalla non conoscenza del proprio corpo. Chi ha problemi di peso dovrebbe innanzitutto misurare glicemia e insulina. Il calcolo delle calorie in questo quadro complesso non ha alcun significato”. E’ questo uno dei pilastri della dieta molecolare da lui inventata, basata cioè non sul conteggio delle calorie ma sulla conoscenza delle molecole che si ingeriscono.
I cibi infatti, sulla tavola sono uguali per tutti, ma una volta ingeriti ‘dialogano’ in modo diverso con le cellule e il DNA di ognuno. “Ogni volta che mangiamo la composizione del sangue cambia. Se mangiamo correttamente avremo glicemia post pasto bassa, che significa basso livello di insulina, ormone colpevole dell’accumulo di grasso e della continua sensazione di fame”.
Secondo il dottor Rossi è “fondamentale quindi, contenere la dose giornaliera di glucosio e intervenire sul fegato, vero regista nostro metabolismo: se non si riesce a liberarlo dall’eccesso di grassi, si arriva a una condizione di steatosi epatica (fegato grasso). Questo impedisce la diminuzione del peso corporeo e l’eliminazione dell’insulina dal sangue, determinando uno stato di insulinoresistenza, condizione propedeutica al diabete”.
Rossi consiglia anche come organizzare la propria alimentazione quotidiana, spalmandola su cinque pasti al giorno: colazione proteica, con prosciutto o formaggio fresco e molle accanto ai carboidrati, perché “quella tipica italiana è troppo ricca di carboidrati”. Un frutto o una centrifuga a metà mattina e a merenda. A pranzo come a cena non si inizia con la pasta, perché aumenta la glicemia, ma con un piatto di verdure fresche finemente tritate, per diminuire il tempo in cui il cibo staziona nell’intestino. Quindi proteine, come formaggi, carne, pesce, uova o legumi e un po’ di pane. E per concludere una zuppa, un minestrone o un passato di verdure, per assorbire sostanze ricche di carotene.