Patate dolci, alimento perfetto contro glicemia alta e diabete
27 Febbraio 2019 - di Claudia Montanari
LONDRA – In caso di diabete è importantissimo tenere a bada i picchi di glicemia. Oltre a ricorrere ai giusti farmaci, la dieta quotidiana gioca un ruolo chiave contro la glicemia alta. A tal proposito, una ricerca ha messo in luce l’efficacia della patata dolce, o anche detta patata americana, per tenere a bada la glicemia e il diabete. A dimostrarlo uno studio pubblicato sul British Medical Journal nel 2016. I ricercatori hanno dimostrato che nella buccia della patata dolce è presente una sostanza, il Cajapo, che sembra avere effetti benefici sia sulla riduzione dei livelli di colesterolo e glicemia nel sangue.
La patata dolce è una radice tuberosa appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae, originaria dell’America del Sud. Non contiene solanina come le patate, appartenendo ad un’altra famiglia, anche se ne ricorda l’aspetto. La patata americana contiene carboidrati, fibre, vitamina A, vitamina C, potassio, magnesio, ferro e calcio, flavonoidi, antociani. Grazie a tutte queste sostanze si può dire a tutti gli effetti che ha potere antiossidante e anti-aging.
Questo tubero, sottolinea Serena Missori, Specialista in Nutrizione, Endocrinologia e Diabetologia, “ha ottenuto il punteggio più alto in una classifica sui vegetali più salutari grazie alla elevata concentrazione di principi attivi benefici anche nella buccia e può essere consumata anche cruda. E uno studio clinico ha dimostrato che il Cajapo riduce la glicemia, i valori di HbA1C (emoglobina glicosilata) e l’insulino resistenza in pazienti affetti da Diabete mellito di Tipo 2 dopo 5 mesi di assunzione giornaliera di 4 g di Cajapo”.
Si tratta dunque, conclude la nutrizionista, di “un alimento molto utile da consumare con frequenza per ottenere: un effetto antiaging, un effetto antiossidante, un miglior controllo glicemico, la riduzione di elevati valori di insulina, la riduzione dell’HbA1C ovvero del fenomeno chiamato glicazione enzimatica, un miglioramento della Sindrome Metabolica”.