Diabete, come funzionano le prime iniezioni di insulina ingoiabili
12 Febbraio 2019 - di Claudia Montanari
ROMA – Per le persone affette da diabete questa rappresenta una vera rivoluzione: sviluppate le prime iniezioni ingoiabili di insulina e altri farmaci. La ricerca propone delle innovative capsule biodegradabili, in grado di operare direttamente nello stomaco. Presto, probabilmente, potremo quindi dire addio alla classica (e poco pratica) somministrazione di insulina via siringa.
Si tratta di una vera e propria svolta per la vita di chi è affetto da diabete.
Un team di ricerca internazionale, guidato dagli scienziati del MIT e dell’Università di Harvard ha infatti sviluppato in laboratorio le prime “iniezioni ingoiabili” di insulina. Nel prossimo futuro, quindi, non si dovrà più ricorrere alla classica somministrazione via siringa, che non rappresenta certo la soluzione più pratica soprattutto quando ci si trova fuori casa. Ma si potranno ottenere gli stessi risultati semplicemente ingoiando una pillola.
Il nome che viene utilizzato al momento è SOMA, acronimo per Self-Orienting Millimeter-scale Applicator. Il progetto prevede l’iniezione del necessario farmaco direttamente nello stomaco, sfruttando dei minuscoli aghi che in seguito si sciolgono. Tutto ciò è possibile grazie al materiale di cui sono composti, biocompatibile, come il resto del prodotto. Gli aghi sono composti di insulina e vengono rilasciati dopo che lo strato di zucchero da cui sono inizialmente bloccati viene corroso dall’acidità gastrica.
Il dispositivo è inoltre capace di auto-orientarsi, potendo così indirizzarsi automaticamente verso la parete dell’organo al di là del modo in cui atterrerà sullo stomaco. Solamente una volta che avrà aderito alla parete, effettuerà la sua iniezione.
Per il momento le pillole SOMA sono ancora distanti dalla commercializzazione. Si tratta infatti soltanto di un prototipo da laboratorio ma ogni test di efficacia e tollerabilità è stato ampiamente superato durante la sperimentazione animale.