Diabete, prima proteine, poi pasta: così si riduce la glicemia
7 Giugno 2016 - di Mari
ROMA – Invertire l’ordine delle portate durante i pasti, partendo dal secondo e solo dopo, eventualmente, passando al primo, potrebbe aiutare a curare il diabete.
Se si parte mangiando le proteine, infatti, si potrebbe evitare che la glicemia salga troppo dopo un pasto, sforzando il metabolismo del paziente affetto da diabete mellito. A dirlo è uno studio condotto dal laboratorio di Metabolismo, Nutrizione ed Aterosclerosi dell’Università di Pisa.
I ricercatori hanno sperimentato per 4 settimane su 17 pazienti l’inversione delle portate dei pasti principali dimostrando che questo determina una riduzione significativa della glicemia post-prandiale ed un miglioramento nei valori dell’emoglobina glicata, il parametro più importante per giudicare il controllo metabolico.
Di recente, spiega il professor Andrea Natali, autore dello studio,
“avevamo dimostrato che nei pazienti con diabete un antipasto costituito da proteine e grassi fosse in grado di ridurre marcatamente l’entità dell’innalzamento glicemico prodotto dalla successiva ingestione di carboidrati e come questo avvenisse per un marcato rallentamento dello svuotamento gastrico (indotto dai grassi) e potenziamento della secrezione insulinica (indotta dalle proteine). Successivamente, per sfruttare a fini terapeutici questa specie di ‘pre-condizionamento’ indotto dall’antipasto, senza però aumentare le calorie della giornata, abbiamo pensato che il modo più semplice fosse invertire la successione delle portate ai due pasti principali. I risultati confermano che assieme ai più classici interventi farmacologici e sullo stile di vita, che restano comunque insostituibili, anche l’inversione degli alimenti è una strategia semplice ed efficace per curare il diabete, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia”.