ROMA – Diabete di tipo 1, presto probabilmente sarà possibile prevedere la malattia grazie ad uno screening precoce, e magari in futuro ci si potrà anche vaccinare, prevenendo o rallentando il decorso della patologia, in particolare del diabete di tipo 1, quello che insorge in età giovanile ed è caratterizzato dalla assoluta mancanza di insulina dovuta alla completa distruzione delle cellule pancreatiche che dovrebbero produrla.
Ad aprire queste prospettive è uno studio svolto su 160 famiglie in Sardegna, una delle aree più colpite, insieme alla Finlandia, dal diabete di tipo 1. La ricerca ha permesso di rilevare la presenza di alcuni autoanticorpi che identificano la malattia e che sono presenti anche mesi o anni prima della diagnosi.
L’identificazione precoce dei soggetti a rischio diabete permette di ridurre la possibilità di un esordio acuto della malattia, con chetoacidosi e coma, con il conseguente rischio di morte per il paziente.
La possibilità di individuare precocemente i soggetti a rischio può essere utile anche per monitorare l’impatto delle terapie per prevenire il diabete di tipo 1 e delle terapie che rallentano il progresso della malattia.
Una ‘vaccinazione’ con un antigene bersaglio dell’autoimmunità potrebbe fornire nuove speranze a quelle persone ad alto rischio in quanto familiari di primo grado di pazienti con diabete di tipo 1.
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