Diabete di tipo 2, il fattore quotidiano che aumenta il rischio
4 Novembre 2019 - di Silvia_Di_Pasquale
Il diabete di tipo 2 non colpisce più solo gli adulti. Sempre più giovani sono già malati, al punto che si può parlare di livelli epidemici anche in Italia. In 10 anni i giovani tra 20 e 30 anni colpiti sono aumentati del 50% toccando quota 150.000. Fumo di sigaretta, pressione, funzionalità renale, zuccheri e grassi nel sangue: tenere sotto controllo questi 5 fattori riduce il rischio di mortalità per infarti e ictus in persone con diabete di tipo 2.
Un recente studio pone attenzione anche sul fattore ambientale. Come si legge sul sito Medical News Today, si è occupata di questo rapporto la dottoressa Jyotsna Jagai, ricercatrice professore di scienze della salute ambientale e occupazionale presso la School of Public Health dell’Università dell’Illinois a Chicago (UIC), prima autrice del nuovo studio. Jagai e il suo team hanno esaminato persone in 3.134 contee negli Stati Uniti e pubblicato i loro risultati sul Journal of Diabetes Investigation.
I ricercatori hanno voluto misurare gli effetti ambientali sul rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. A tal fine, hanno sviluppato un indice di qualità ambientale (EQI), che includeva dati sulla qualità dell’aria, dell’acqua e della terra e i fattori sociodemografici in una determinata area (reddito familiare medio, l’istruzione, i tassi di criminalità violenta o i tassi di criminalità, ma anche quanti fast food si trovavano in una zona).
Il dottor Robert Sargis, coautore dello studio e professore associato UIC di endocrinologia, diabete e metabolismo presso il College of Medicine, spiega il valore scientifico dell’utilizzo dell’EQI: “(…) Guardiamo singole sostanze chimiche o singole classi di sostanze chimiche e come sono associate al rischio di malattia. Questo studio riunisce tutti i fattori che pensiamo aumentino il rischio e li mette in un’unica misura per esaminare l’ambiente cumulativo”.
E’ emerso che, nel complesso, una qualità ambientale più scadente aveva legami con una maggiore prevalenza del diabete di tipo 2. “Potrebbe accadere qualcosa nelle aree rurali che è diverso rispetto alle aree urbane. (…)”, spiega il dott. Jagai.
Gli autori affermano che i risultati confermano studi precedenti che hanno riscontrato un aumento del rischio di diabete nelle aree urbane con scarsa qualità dell’aria o studi che hanno mostrato cambiamenti nella qualità dell’aria potrebbero aumentare la resistenza all’insulina. Ma, dicono i ricercatori, l’influenza ambientale è molto più che inquinamento.
“L’ambiente a cui siamo esposti è più ampio dei soli inquinanti. La nostra salute dipende da questi effetti combinati, come i fattori sociodemografici o di stress, che possono influire sui nostri mezzi di sussistenza”.