Salute

Diabete, quale olio è meglio usare per condire gli alimenti

Il diabete di tipo 2 causa un aumento eccessivo dei livelli di zucchero nel sangue (glucosio), problema spesso legato al sovrappeso o all’inattività fisica.

I diabetici non hanno dei divieti assoluti rispetto al mangiare specifici cibi, ma zucchero, grassi e sale dovrebbero essere ridotti al minimo.

In altre parole, una dieta sana e un’adeguata attività fisica sono i primi due pilastri per prevenire la malattia.

Bisogna specificare che il grasso svolge un ruolo importante nel corpo, quindi non dovrebbe essere eliminato del tutto.

Restando in tema di grassi, quando si tratta di trovare il miglior olio da cucina da utilizzare, quello extravergine di oliva è risultato “alleato” per chi soffre di diabete.

Bocciati invece senza appello burro, troppa carne rossa e anche il tanto dibattuto olio di palma.

Olio d’oliva o olio di cocco, quale scegliere.

Tra l’olio di cocco e quello d’oliva è sempre il secondo a vincere la sfida del più sano.

In un lavoro pubblicato sul blog della Harvard Medical School, la ricercatrice Emily Gelsomin ha rivisto alcuni tra gli studi scientifici più recenti che analizzano i due prodotti.

In un lavoro pubblicato sul Journal of American College of Cardiology emerge come la sostituzione di margarina, burro o maionese con l’olio d’oliva risulta legata a un minore rischio di malattie cardiovascolari.

Secondo l’analisi sarebbe proprio il consumo di mezzo cucchiaio al giorno a ridurre il rischio di sviluppare questo genere di patologie.

Una ricerca pubblicata su Circulation dimostrerebbe invece come l’olio di cocco non dia benefici alla riduzione della circonferenza vita o del grasso corporeo rispetto ad altri grassi a base vegetale.

Nel lavoro si fa riferimento all’aumento del colesterolo ‘cattivo’, l’Ldl, associato a una crescita del rischio delle malattie del cuore. 

Un altro lavoro pubblicato sul British medical journal Open ha esaminato sempre l’olio extra vergine di cocco.

Messo in relazione con l’olio extra vergine d’oliva per 4 settimane, quello extra vergine di cocco non ha portato proprio a quell’aumento del colesterolo Ldl.

Foto di DanaTentis da Pixabay.

Silvia_Di_Pasquale

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